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Il film si apre con un episodio fortemente allegorico di natura yiddish (scritto dagli autori) ambientato in un villaggio polacco. In esso due coniugi si ritrovano in casa, per circostanze alquanto fortuite, un dybbuk ovvero uno spettro della tradizione ebraica. Apparentemente scisso dal resto del film, tale prologo ha in realtà l'obiettivo (più che riuscito) di "ipnotizzare" la visione dello spettatore, che da questo momento si ritroverà immerso in un'atmosfera contrassegnata da una sorta di maledizione cupa quanto bizzarra.
Il protagonista del film, il professore di fisica Larry Gopnik (Michael Stuhlbarg) assorbirà, per una sorta di "osmosi cinematografica", la maledizione del dybbuk e si ritroverà immerso in un mare di guai. Tanto per citarne alcuni: la moglie decide di andarsene con un altro uomo; i figli tentano in tutti i modi di sottrargli dei soldi; uno studente coreano vuole corromperlo; il fratello ritardato si fa arrestare per corruzione. Larry allora cercherà (invano) il conforto di vari rabbini piuttosto strampalati.
Il primo elemento che salta all'occhio del cinema dei favolosi Ethan e Joel Coen è la perfezione stilistica. Forti anche del mago della fotografia Roger Deakins, i due hanno ormai raggiunto vette altissime di tecnica registica. Tutto questo però, da solo, non renderebbe giustizia all'altra faccia della medaglia del loro lavoro, ovvero la bravura nel tratteggiare storie e situazioni paradossali, surreali, praticamente irresistibili.
In A serious man le tante premesse gettate nei film precedenti superano il "punto critico" provocando un'esplosiva impennata di creatività. Di fatto questo potrebbe inibire - a tutti coloro che non hanno confidenza con il cinema dei Coen - la corretta comprensione della pellicola, il cui senso va assolutamente ricercato in ciò che la precede. Fatta questa premessa va comunque sottolineata la bravura dei registi nel rappresentare (ancora una volta) un universo strampalato che sembra muoversi secondo velocità e ritmi poco consoni al personaggio principale. Questi risulta immobile, impotente, naufrago e disperso. Gli eventi nefasti incalzano con una frequenza a dir poco tragico/biblica e vengono presentati secondo un triplice piano: ciò che è vicino a Larry (la famiglia, il lavoro), ciò che si trova a media distanza (i rabbini), ciò che sta sullo sfondo ma tende minacciosamente ad avvicinarsi per spazzare via tutto (l'uragano).
Il film presenta una fortissima componente yiddish che viene, però, dissacrata e manipolata genialmente dalle menti perverse dei due autori (che, va detto, hanno origini ebraiche). I rabbini, interpellati per un conforto come ultima spiaggia, non fanno altro che peggiorare le cose citando aneddoti insensati (quanto irresistibili) che amplificano il vuoto di senso di cui Larry è vittima. I Coen ci raccontano come la ricerca della "serietà" sia per definizione destinata al fallimento. Per quanto ci sforziamo, la realtà è (ontologicamente) strutturata in modo tale che qualsiasi tentativo di sistemare le cose per godere di un'esistenza serena viene sempre messo in crisi da eventi fortuiti e incontrollabili. Vale la pena di sottolineare, infine, la grande differenza che passa tra l'ostinato Larry e l'altro grande personaggio della cinematografia dei Coen, Drugo Lebowski (Il grande Lebowski, 1998). Forse lui una ricetta al mal di vivere l'aveva trovata: lasciarsi trascinare placidamente dalla corrente.
GIUDIZIO: 8,5/10
SITO UFFICIALE: filminfocus.com/focusfeatures/film/a_serious_man
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Trailer
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Scheda del film:
Titolo originale: A Serious Man
Lingua originale: inglese, yiddish, ebraico
Paese: USA
Anno: 2009
Durata: 105 min/colore
Genere: commedia, drammatico
Regia:Joel Coen, Ethan Coen
Soggetto: Joel Coen, Ethan Coen
Sceneggiatura: Joel Coen, Ethan Coen
Produttore: Joel Coen, Ethan Coen
Produttore esecutivo: Tim Bevan, Eric Fellner, Robert Graf
Casa di produzione: Relativity Media, StudioCanal, Working Title Films, Mike Zoss Productions
Distribuzione (Italia): Medusa Film
Fotografia: Roger Deakins
Montaggio: Roderick Jaynes
Musiche: Carter Burwell
Scenografia: Jess Gonchor
Costumi: Mary Zophres
Interpreti e Personaggi:
Michael Stuhlbarg: Larry Gopnik
Richard Kind: Zio Arthur
Fred Melamed: Sy Ableman
Sari Lennick: Judith Gopnik
Aaron Wolff: Danny Gopnik
Candidature e Premi:
National Board of Review Awards 2009: miglior sceneggiatura originale;
Independent Spirit Awards 2010: miglior fotografia e Premio Robert Altman;
Satellite Awards 2009: miglior attore in un film commedia o musicale a Michael Stuhlbarg;
National Society of Film Critics Awards per la miglior sceneggiatura.
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