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Con gli occhi dell'assassino (2010)

| Andiamo al cinema

Sembra ormai assodato che l'horror contemporaneo trovi negli autori iberici la ricetta ideale per non atrofizzarsi nel gusto dell'effettaccio a tutti i costi, del sangue o della paura fine a se stessa (vedi i vari Paranormal activity, Last Exorcism e affini) di cui è responsabile soprattutto l'industria del cinema americana. Stavolta è Guillem Morales a deliziarci con una pellicola capace di (ri)generare la tensione manipolando l'elemento cardine, forse il più antico e ancestrale, della nostra percezione della paura, cioè il buio.

All'indomani del misterioso suicidio di Sara, la sorella gemella diventata cieca a causa di una malattia degenerativa, Julia (Belén Rueda) inizia a convivere con la consapevolezza di un presenza indefinita che sembra aver avuto un ruolo da protagonista nell'intera vicenda. Nell'oscurità di una tetra abitazione segnata dal marchio indelebile dell'assassinio e nelle ombre sempre più frequenti che appannano la sua vista, la donna intravede i contorni di uno sconosciuto che l'attende nascosto nell'oscurità.

Così, mentre tutto intorno a lei sembra parlare di morte e tradimento, si lancia all'inseguimento di un nemico della stessa materia dei fantasmi. A rallentare la sua corsa solo la morte del marito Isaac (Lluís Homar), vittima involontaria di una progettualità sanguinaria, e il peso di una malattia sempre più dichiarata. Eppure, proprio quando anche per lei cala il buio e la convalescenza di un trapianto la rende più vulnerabile, Julia si trasforma in una vendicatrice.

La pessima traduzione - o meglio "conversione" - italiana del bel titolo originale Los ojos de Julia non fa un bel servizio al film poichè, come spesso capita, tira in ballo un elemento del tutto estraneo all'intreccio: perchè mai tirare in ballo lo sguardo dell'assassino, visto e considerato che la pellicola ha la sua forza e la sua stessa ragion d'essere nelle evoluzioni, involuzioni e trasformazioni dello sguardo (cioè della vista) della protagonista? Mah! Ai posteri l'ardua sentenza. A noi invece non rimane che parlarvi di quest'opera dalla costruzione sapiente e dal ritmo incalzante, che saprà sicuramentre trascinarvi , fin dalle primissime efficaci sequenze, in un vortice di terrore. Forte anche della solida interpretazione di Belén Rueda, Morales si abbandona e si diverte, saccheggiando a piene mani, ma sempre con gusto, tra decine di pellicole: da Vertigo di Alfred Hitchcock a Le verità nascoste di Robert Zemeckis, passando anche da Peeping Tom di Michael Powell e The Eye di Danny Pang. Divertitevi a trovare le innumerevoli altre.

Come già accennato, la vera forza del film risiede nella capacità di manipolare e gestire il rapporto "luce/ombra" - caratterizzante l'incipit e la fase centrale - e quello più intrigante e fecondo di terrore "ombra/buio" verso cui scivoleremo lentamente insieme alla protagonista  nella fase finale. Originale la scelta di mettere fuori campo i volti dei personaggi gravitanti intorno a Julia durante il periodo di totale cecità. Virtuoso e indimenticabile il finale tutto giocato sui "flash" di una macchina fotografica. Fortemente allegorico invece il messaggio: è attraverso la scomparsa dei dettagli del mondo e nell'assenza di focalizzazione che incontriamo ombre e paure, ma anche l'accesso a un diverso ordine sensoriale probabilmente meno soggetto a incrostazioni culturali e ansie congenite. Proprio lì, in quella dimensione indefinita, possiamo individuare e sconfiggere i "fantasmi" invisibili all'uomo comune. Uniche pecche del film qualche lungaggine nella fase centrale e un paio di ingenuità della sceneggiatura, a volte troppo "funzionale" ai virtuosismi registici. Per il resto consigliatissimo. 

GIUDIZIO: 8/10
SITO UFFICIALE: n.p.

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Trailer

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Scheda del film:
Titolo originale; Los ojos de Julia
Lingua originale: spagnolo
Paese: Spagna
Anno: 2010
Durata: 112 min/colore
Genere: Thriller
Regia: Guillem Morales
Sceneggiatura: Guillem Morales, Oriol Paulo
Produttore: Guillermo del Toro
Fotografia: Óscar Faura
Montaggio: Joan Manel Vilaseca
Musiche: Fernando Velázquez
Scenografia: Balter Gallart
Costumi: Maria Reyes
Trucco: Caitlin Acheson

Interpreti e Personaggi:
Belén Rueda: Julia / Sara
Lluís Homar: Isaac
Pablo Derqui: Iván
Francesc Orella: Ispettore Dimas
Joan Dalmau: Créspulo

· Enzo Ganci · Editoriali

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