Benedetto Messina, un’anima eletta nella quale gli spazi dell’arte sconfinano negli spazi della vita

L'associazione "Mons Realis" traccia un profilo dell'artista a 5 anni dalla scomparsa

MONREALE, 24 aprile - "Libero, canto con i versi, con i dipinti e le sculture, quel che il cuor mi detta e l'intelligenza scrive. Canto la mia gioia e la mia tristezza; canto a la vita e a chi me l'ha donata". Così rispondeva Benedetto Messina a chi gli chiedeva di incasellare la sua arte in correnti o movimenti stilistici, pittorici o letterari

E questa è la meravigliosa interpretazione della vita e dell'arte di un artista a tutto tondo che ha dato lustro e vigore culturale alla nostra Monreale lasciando, alla sua morte avvenuta il 21 aprile del 2009, un vuoto incolmabile che sentiamo ancora adesso.

L'associazione culturale Mons Realis vuole ricordare questo illustre personaggio non elencandone le innumerevoli opere o la sua profondissima cultura, cosa che farà comunque nei prossimi mesi, ma vuole evidenziare l'uomo che ha realizzato il punto di massima umanità nella sua arte tramandando la sua nobiltà d'animo attraverso le sue opere. "La mia arte come la mia poesia vuole essere socio-psicologica e perciò popolare; e non potrei, nè saprei fare altrimenti, essendo io figlio del popolo, nato da umili lavoratori: questo è il mio più grande onore" diceva. L'orgoglio di rimanere legato al territorio e alle sue origini, il profondo senso di riconoscenza nei confronti della storia e della vita che lo ha fatto nascere in un luogo artisticamente tanto ricco, come Monreale e il suo magnifico Duomo, stimolano fortemente la sua vena artistica rivelando in lui un talento fuori dal comune fin dai suoi primissimi anni, quando lavorava nella bottega del padre.

"La mia attività vuole avere il significato di servizio e di restituzione alla comunità dalla quale ho ricevuto" dichiarava in un'intervista come a voler ringraziare le "meravigliose cose" che gli stavano intorno e tutti coloro, artisti, critici d'arte e persone comuni, che avevano creduto in lui seguendolo nel suo percorso culturale ed artistico, ciascuno con un passo diverso, ciascuno con la propria sensibilità, ma tutti consci del suo grande spessore culturale, come tutte le bottiglie di vetro che amava collezionare. E quando un giorno uno dei suoi più cari amici gli chiese a cosa servissero il maestro rispose: "Vedi, sono tutte diverse, di forma, di colore, di tempo, come gli uomini e le donne che incontriamo tra il nostro prossimo. Le ho raccolte, ma hanno la stessa fragilità del nostro prossimo".

Riscrivere una piccola biografia di un personaggio famoso è sicuramente un progetto ardimentoso, noi dell'Associazione Mons Realis vogliamo semplicemente ricordare, Benedetto Messina per quello che è stato e per quello che ci ha lasciato di lui: Un'anima eletta nella quale gli spazi dell'arte sconfinano negli spazi della vita.