Una vita dedicata all'arte, è scomparso prematuramente poco più di un anno fa
MONREALE, 12 gennaio - Recentemente scomparso, Giuseppe Anselmo - per tutti "Pino" - è di certo uno degli artisti monrealesi del '900 più conosciuti e di maggiore valore.
Nato nel 1942, compie gli studi superiori presso l'Istituto Statale d'Arte di Palermo, dove ha modo di conoscere il grande pittore Alfonso Amorelli, la cui moglie Herta alcuni anni addietro ha scritto: "Era un ragazzo che, fra i tanti, seppe conquistare la simpatia e la stima di mio marito, che mi confidò più volte che quel giovanetto, allora appena diciassettenne, aveva indiscutibilmente il talento e la stoffa del vero artista. E così da allievo divenne ben presto l'amico del Maestro".
In seguito, si diploma all'Accademia di Belle Arti di Palermo ed insegna per diversi anni discipline pittoriche presso l'Istituto Statale d'Arte di Monreale.
Nel corso degli anni '60 del secolo scorso, collabora con il maestro Amorelli (deceduto nel 1969) per la realizzazione di varie scenografie in occasione di diverse rappresentazioni classiche allestite nei teatri greci di Siracusa e Segesta, nonché per alcune scene del celebre film "Il Gattopardo", diretto da Luchino Visconti.
L'esordio di Anselmo nel mondo della pittura risale al 1959; da allora ha partecipato ad innumerevoli collettive tanto in Italia, quanto all'estero ed ha tenuto svariate mostre personali, affermandosi come uno degli artisti siciliani più noti ed apprezzati.
Nel corso della sua lunga ed intensa carriera, si è dedicato anche alla creazione sia di incisioni che di opere in mosaico ed in vetro, rivelando di possedere una sorprendente (e per certi versi unica) versatilità artistica. Nel 1992, in occasione delle "Colombiadi" è stato chiamato a realizzare un pannello musivo di eccezionali dimensioni (sei metri per tre), che viene esposto al Palazzo Ducale di Genova.
Fra le sue personali più recenti, si ricordano quelle organizzate nel giugno del 2010 presso il Museo Civico "Pippo Rizzo" di Corleone e nell'ottobre dello stesso anno, su iniziativa del dottor Girolamo Mirto, all'interno del complesso monumentale "Guglielmo II" di Monreale.
Per le sue opere, ha ricevuto l'apprezzamento di tanti illustri critici d'arte, fra i quali Albano Rossi, Franco Grasso, Francesco Carbone, Edoardo Rebulla, Gemma Salvo Barcellona, Giovanni Cappuzzo e Piero Longo, nonché dei noti giornalisti della Rai-Tv Bianca Cordaro e Melo Freni.
Pino Anselmo è stato un uomo schivo, riservato ed umile; ma a noi piace ricordarlo soprattutto come un artista poliedrico, dalle eccellenti doti e dal talento non comune, che ha dato davvero lustro a Monreale, che senza alcun dubbio può annoverarlo tra i suoi figli più illustri.