Per 14 anni fu sottoposto alla vigilanza politica da parte del regime
MONREALE, 5 maggio - Giuseppe Sciortino nasce a Monreale il 13 agosto del 1900. Poco più che ventenne, pubblica la raccolta poetica intitolata "Finestre"; inizia la propria attività culturale in ambito nazionale nel 1925, come responsabile in Sicilia degli aderenti ai gruppi di "Rivoluzione Liberale".
L'anno successivo, per conto dell'editore torinese Piero Gobetti, cura la pubblicazione della rivista "L'epoca della critica", in cui appaiono articoli di alcuni fra i più illustri intellettuali dell'epoca, tra i quali il noto critico e prosatore Giuseppe Prezzolini. Nel 1927 dà alle stampe la raccolta di liriche intitolata "Ventura"; dell'anno seguente è invece il volume "Esperienze antidannunziane", per il quale riceve il vivo apprezzamento di Benedetto Croce e le dure critiche di Curzio Malaparte.
In ragione della sua aperta e fiera ostilità al fascismo, il regime sottopone Sciortino per ben 14 anni alla vigilanza politica; dopo essersi dedicato alla realizzazione di una pregevole monografia dedicata al pittore futurista Pippo Rizzo, originario di Corleone, il suo impegno è essenzialmente rivolto alla direzione letteraria delle edizioni scolastiche della Sandron. In questo periodo, si occupa della compilazione di numerosi testi didattici, sulle cui copertine tuttavia il suo nome non compare quasi mai. Nel corso del ventennio mussoliniano pubblica le raccolte poetiche "Via per la pioggia" e "Liriche e miti" - entrambe del 1932 - e, su sollecitazione del narratore ennese Nino Savarese, suo amico, nel 1936 scrive "Altro viaggio", con prefazione di Nino Gargiulo.
Fra il 1943 ed il 1944 riprende l'attività di scrittore e nel 1945 esce "Il figlio in Sicilia", che sarà ripubblicato dall'editore romano Trevi nel 1972, dopo la morte dell'autore, con dedica all'amato figlio Sergio e con l'aggiunta di una seconda parte denominata "Verso la rinascita (1947-1951)" e di un "Post scriptum" risalente al 1970. Scrive di questo libro lo stesso Sciortino: "Questa mia operetta - quasi un diario - riflette gli stati d'animo di uno dei tanti che la guerra aveva rinchiuso per circa nove mesi in Roma come in una prigione: custodi d'una durezza allucinante, i tedeschi, che difendevano senza più speranza un loro sogno egemonico, e un pugno di ragazzi italiani che avevano indossato all'ultimo momento le divise della milizia fascista come una disperata ancora di salvezza in quel tornado che aveva tutti investiti, innocenti e colpevoli. La fede non c'era, c'era la paura; e l'illusione che una pistola o un fucile bastassero per fugarla".
Alla fine degli anni '40 conosce a Roma, città dove da tempo si era definitivamente stabilito, la pittrice Eleonora Posabella, che diviene la sua compagna ed alla quale rimane sentimentalmente legato sino al termine dei suoi giorni. Nel 1952 entra a far parte della redazione della rivista "La fiera letteraria", curandone sino al 1964 la rubrica dedicata alla critica d'arte. Nel 1954 assume a Roma la direzione artistica della prestigiosa "Galleria del Vantaggio"- di cui era titolare la sua compagna Eleonora Posabella - centro culturale frequentato dai migliori pittori e scultori italiani dell'epoca e da numerosi scrittori di diversa provenienza.
Dal 1967 è direttore del periodico bimestrale di arte e letteratura "Il Vantaggio", a cui collaborano insigni studiosi, apprezzati intellettuali e valenti artisti, fra i quali i poeti Alfonso Gatto e Rafael Alberti, lo storico Santo Mazzarino ed i pittori Domenico Purificato e Mino Maccari. Muore nella capitale il 21 marzo 1971.
Dopo la sua scomparsa, Eleonora Posabella ha voluto onorarne degnamente la memoria donando al Comune di Monreale oltre 120 opere di artisti di indiscussa fama, fra i quali (solo per citare i più conosciuti) ricordiamo Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Felice Casorati, Domenico Purificato, Filippo De Pisis e Giovanni Omiccioli. È stata così istituita la "Civica Galleria d'Arte Moderna" intitolata appunto a Giuseppe Sciortino, inaugurata nel 1986 ed attualmente ospitata all'interno del complesso monumentale "Guglielmo II", recentemente restaurato. Alla pittrice Posabella si deve anche una seconda generosa donazione, comprendente altre 84 opere d'arte che hanno ulteriormente arricchito e impreziosito la già notevole pinacoteca monrealese.