Cosa Nostra ne ordinò l’omicidio che avvenne nel giorno del suo 56esimo compleanno
PALERMO, 15settembre – Oggi ricorre il ventisettesimo anniversario della morte di don Pino Puglisi, presbitero e attivista che fece della fede un efficace strumento per contrastare la criminalità organizzata.
Una figura di grande spicco, un uomo che aveva deciso di sottrare i bambini e i ragazzi del quartiere Brancaccio alle schiere di Cosa Nostra. Il suo instancabile impegno, così memorabile e importante per tutto il nostro popolo, gli costò la vita.
Padre Pino Puglisi era nato proprio il 15 settembre 1937 a Brancaccio, quartiere poverissimo di Palermo, scenario di ogni tipo di criminalità, e aveva fatto della salvezza dei suoi giovani abitanti una missione di vita. Nel 1997, quasi quattro anni dopo il suo omicidio, venne arrestato il latitante Salvatore Grigoli: questi confessò di essere stato l’esecutore materiale del delitto e venne condannato all’ergastolo insieme a Gaspare Spatuzza, Cosimo Lo Nigro, Luigi Giacalone e Nino Mangano. Anche i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, mandanti dell’omicidio, sconteranno la stessa pena.
“Me lo aspettavo” furono le ultime parole del sacerdote, accompagnate da un sorriso. Il 25 maggio 2013 Padre Pino Puglisi è stato proclamato beato dal cardinale Paolo Romeo, durante una cerimonia tenutasi presso il Foro Umberto I di Palermo alla presenza di circa ottantamila persone; il 26 agosto 2015 gli è stata invece assegnata la medaglia al valore civile.