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Elisa Messina, orgoglio monrealese in giro per il mondo

| Enzo Ganci | Ci ricordiamo di loro

Un ricordo della grande ceramista monrealese scomparsa tre anni fa

MONREALE, 7 dicembre – Ad apprezzare le sue creazioni c'era pure Grace di Monaco, la bellissima principessa, diventata famosa col cinema, poi scomparsa lungo i tornanti del principato quando era alla guida della sua auto. I fans di Elisa Messina erano anche questi.

Non sbagliamo quando parliamo di fans, perché erano proprio tali, erano proprio tanti gli estimatori di una donna diventata famosa nel mondo per le sue ceramiche, ma ricordata ancora oggi per le sue qualità umane, ancora prima che artistiche e professionali. Dai grandi artisti, incantati dai suoi capolavori, ai suoi compagni di scuola, innamorati di una ragazza bellissima, alle migliaia di visitatori delle sue mostre, realizzate nei quattro angoli del mondo.

La tessera numero uno dell'"Elisa Messina Fans Claub", la deteneva, come detto, la principessa di Monaco, che aveva conosciuto l'artista monrealese una volta quando nel Principato che sorge sulla Costa Azzurra si teneva una rassegna del teatro amatori e quell'anno andava in scena 'La giara di Pirandello' con la regia di Accursio Di Leo. Elisa fu invitata a illustrare la commedia con le sue figurine in terracotta, Grace ne fu incantata. Accarezzava le mani dell'artista monrealese, le disse che la ceramica era una sua grande passione, che al palazzo aveva un forno e avrebbe desiderato prendere lezioni da lei, specialmente per ciò che riguardava i volti. L'aneddoto serve forse a far capire la portata di un personaggio, che in giro per il mondo ha dato lustro alla città di Monreale, esportando arte e soprattutto bellezza.

L'attività di Elisa Messina ha inizio nel 1961 quando dopo aver compiuto i suoi studi alla San Polo di Venezia e a Monreale fonda, all'ombra delle torri centenarie, il laboratorio e la scuola di ceramica, conseguendo successivamente l'abilitazione all'insegnamento dell'educazione artistica. Dalle sue mani nascono visi di donne, vasi antropomorfi, sculture, piatti ispirati ai rosoni normanni dell'abside. L'intensità che deriva dalle sue radici siciliane, si ritrova nelle espressioni delle figurine dei mestieri, nelle illustrazioni della 'Giara' di Pirandello, nel giallo odoroso dei suoi limoni, nel rosso inebriante dei suoi melograni. In omaggio alla tradizione presepiale napoletana, Elisa ha creato i suoi pastori, la Sacra Famiglia, i Re Magi, figure di intensa espressività, realizzate interamente a mano in terracotta e tessuti antichi.

Le sue opere sono state esposte alla New York International Gallery, nelle vetrine Alitalia sulla Fifth Avenue, alla Merging One Gallery, Soho, NY, alla Los Angeles Ducato Gallery, al Castello de Chillon, Montreaux, Svizzera, alla Galleria Russo in Piazza di Spagna, a Roma, al National Museum of Fine Arts, di La Valletta, Malta e in molti altri luoghi ancora. Ha inoltre curato la decorazione d'interni di Villa Scalabrini, a San Francisco. Per le sue grandi doti umane è stata da sempre un punto di riferimento per giovani artisti, molti dei quali si sono formati nel suo laboratorio.

A casa sua non era infrequente trovare gente incontrata casualmente in bottega, che restava affascinata dalla sua arte e da lei stessa per il suo magnetismo e la sua umanità. Da questi incontri nascevano spesso grandi amicizie durate per tutta la vita con gente che, a distanza di anni, tornava a Monreale solo per venire a trovarla. Elisa Messina amava molto cucinare e quando tornava dai suoi viaggi portava con sè sempre qualcosa di nuovo e di esotico. Molti la spingevano ad aprire Gallerie in giro per il mondo, New York in testa, ma lei non voleva lasciare mai la "sua" Monreale.

Negli ultimi periodi sofferti della dialisi, cosa che le impediva di viaggiare e muoversi liberamente, ha dimostrato tutta la sua tempra e la sua serenità interiore ed amava ripetere: "Ho avuto una vita bella, ricca di soddisfazioni...va bene così".

Il giorno dei suoi funerali, celebrati nella chiesa di San Castrense il 30 giugno di tre anni fa, la convinzione comune era unanime: Monreale aveva perso una delle sue figlie migliori. Da quel giorno Monreale era un po' più povera. Tutti però concordavano con le parole di don Alfonso Cannella: "Elisa Messina continuerà a vivere attraverso le sue opere".

· Enzo Ganci · Editoriali

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