Paolo Messina, pediatra e gentiluomo

Era il medico scolastico, che curò decine di generazioni di bambini

MONREALE, 30 novembre – "E' andato via senza disturbare, così come ha sempre vissuto". Con queste parole, pronunciate dalla moglie Rosalba al momento della morte del marito, è possibile sintetizzare quello che è sempre stato lo stile di vita del dottore Paolo Messina.

Era il giorno di Ferragosto di tre anni fa, quando il cuore del pediatra che aveva curato decine di generazioni di bambini monrealesi si fermò, all’età di ottant’anni.

Paolo Messina è certamente una figura che merita di essere ricordata. Un medico, di quelli all’antica, che considerava come il rapporto con i pazienti andasse curato senza soluzione di continuità e non solo nelle ore di lavoro. Chi lo ha frequentato ne ricorda certamente, ancora oggi, la professionalità, la gentilezza e la signorilità. Un uomo ed un medico equilibrato, mite, raffinato e certamente autorevole, anche di fuori della sua attività professionale.

Un medico, che metteva sempre l’aspetto umano davanti a quello professionale. Ha sempre inteso, infatti, la professione come una “presa in carico del paziente”, esercitandola con scrupolo e competenza, tenendosi sempre aggiornato anche dopo il pensionamento.

Ad un certo punto della sua carriera, proprio a conferma di ciò, fu costretto a scegliere fra la specialistica e la generica, optando per quest’ultima, per continuare a seguire i nuclei familiari che ormai da decenni assisteva. Ma in tanti ancora lo ricordano per la sua attività di medico dei bambini, anche e soprattutto di medico scolastico a Monreale, ruolo per il quale realizzò un servizio capillare di prevenzione e controllo nelle scuole e negli Istituti per i minori.

Nel 1963 sposò Rosalba Di Salvo, dalla quale ebbe due figlie: Daniela e Rossana. E’ stato pure nonno premuroso, ma per la sua famiglia, così come per i parenti e gli amici, fino all’ultimo giorno, è stato il punto di riferimento e una guida sicura. Ancor più un esempio di tolleranza, rigore etico e coerenza. Sapeva stare accanto e sostenere nei momenti di difficoltà con delicatezza, ma con oggettività.

Nel 1964 venne eletto consigliere comunale a Monreale, sostenendo la lotta per i diritti e per le Istituzioni democratiche, ritenendo ciò la base per una reale democrazia. A lui si deve, da presidente del Consiglio d’istituto della scuola media “Antonio Veneziano”, la formazione delle classi con il sorteggio per evitare, così come era solito sostenere, che continuassero ad esserci classi di serie A e serie B.

I suoi interessi culturali erano molteplici (storia, poesia, arte, astronomia, cinema) e approfonditi con passione e intelligenza per tutti i suoi 80 anni di vita. Andato in pensione, riorganizzò la sua vita con una esemplare serenità coltivando i suoi molteplici interessi e dedicandosi con passione anche al giardinaggio ed alla campagna. Si era attrezzato un laboratorio per i lavori del legno e del ferro, costruendosi piccoli attrezzi ed una serra.

Amava il mare ed era un bravo e resistente nuotatore. Amava gli animali, che curava e non voleva veder soffrire, nonostante le sue scherzose lamentele per la cura che doveva riservare loro. Stava volentieri in compagnia e aveva sempre pronta una battuta ironica e intelligente, che usava anche per sdrammatizzare momenti difficili e di tensione.

Fare un viaggio con lui era un modo per apprendere la storia, l’arte e la vita reale del paese visitato. Discutere con lui era un modo per fare analisi critica del reale, della politica, della società, della cultura.

Affrontò gli ultimi mesi della sua vita con una serenità e una maturità esemplare, preparando i familiari, pur non caricandoli della gravità della situazione, alla sua morte.

Ha scelto, coerentemente con il suo modo di pensare e vivere, un funerale laico e riservato, nonostante il suo forte legame con le moltissime persone che aveva conosciuto e di cui si era interessato.

Paolo Messina ha esercitato fino all’età di 70 anni la professione di medico di famiglia, curando, ma soprattutto “avendo cura” di molte famiglie monrealesi che ha seguito per almeno tre generazioni.

Per la sua attività nel 2010 gli fu consegnata dall’Ordine dei medici la medaglia d'oro per i suoi 50 anni di attività. Precedentemente aveva ricevuto un premio per essere stato fra i primi medici ad aver informatizzato l’assistenza sanitaria ambulatoriale. Di certo è una di quelle figure di cui Monreale deve andare fiera.