Un profilo del maestro d'organo scomparso quasi sei anni fa
MONREALE, 9 novembre – Quando i residenti della zona Collegiata, di notte, sentivano risuonare l'organo della chiesa, non si allarmavano, pensando a chissà cosa: sapevano che quelle note le producevano le mani del maestro Carmelo Troia, abituato a fare le ore piccole, suonando musica sacra.
Già, perché l'organo, assieme alla sua famiglia, era l'amore della sua vita, quello per cui aveva speso anni di studio, di lavoro e di passione. Gli consegnavano le chiavi, lui restava dentro la chiesa fino a tarda ora...e via con le melodie di Bach, come di Haydin, con tutta la loro magnificenza e la loro solennità.
Il maestro Carmelo Troia non c'è più da quasi sei anni, prematuramente portato via da un male incurabile nel febbraio del 2009. Il suo ricordo, però, è ancora vivo nella memoria e nei cuori di tutti. Dello stesso popolo che gremì la chiesa della Collegiata il giorno dei suoi funerali, celebrati dal suo grande amico, don Mario Campisi e dall'allora arcivescovo di Trapani, monsignor Francesco Miccichè.
Sono in tanti che ricordano ancora quando suonò l'organo della cattedrale per la regina Elisabetta I d'Inghilterra, che nel 1980, assieme al principe consorte, Filippo di Edimburgo, face visita a Monreale, tra uno stuolo di ragazzini festanti.
Troia fu musicista, compositore, organista, direttore di coro e docente al Conservatorio "Vincenzo Bellini'' di Palermo, presso il quale insegnò solfeggio per ben trentadue anni. Fu allievo del maestro Vincenzo Drago. Si diplomò in organo e composizione organistica nel 1977, quando era direttore il maestro Eliodoro Sollima. Grande amico del maestro, don Ignazio Sgarlata, indimenticato ed indimenticabile compositore di musica liturgica, al quale, tra l'altro, è attribuita, postuma, la celebre colonna sonora del film "Sister Act".
Carmelo Troia lo ricordano ancora in tanti come fervente cattolico, anche insegnante di catechismo in diverse parrocchie della diocesi. La sua vita fu un "servizio perenne" alla musica sacra e fìn da ragazzo si dedicò alla costituzione di corsi di avviamento alla musica per i giovani monrealesi. Era grande amico del maestro Fernando Germani, presente a Monreale in occasione delle celeberrime Settimane di Musica Sacra. Esecutore dì numerosi concerti per ausilio didattico, scrisse: "Elementi di teoria musicale", "Strutture per il dettato melodico", "Saggio ricerca sugli abbellimenti", "Gli abbellimenti dalle origini sino a Bach", "Cadenza sul concerto di Haydin".
Il maestro Troia era particolarmente legato alle nuove generazioni, che vedeva come "il fondamento necessario per lo sviluppo della società e della cultura". Ha accostato sempre la ricerca spirituale, stimolata continuamente da letture appropriate, con la ricerca musicale e quella liturgica in particolare. E' stato, per tutti coloro che hanno avuto la fortuna e la gioia di incontrarlo e di conoscerlo, un esempio di correttezza morale, onestà intellettuale, e disponibilità disinteressata.
Tra le sue passioni grandissime c'era pure quella di costruire coroncine di Rosario da preghiera: ne realizzò e regalò più di tremila, tra cui pure una donata a papa Giovanni Paolo II.
La sua scomparsa, al di là della retorica, ha lasciato un grande vuoto. Fortunatamente il ricordo e la memoria fanno quotidianamente la loro parte, mantenendo viva la figura di un grande monrealese, che ancora tanti rimpiangono.