Barella-Insigne condannano il Belgio: l’Italia adesso aspetta martedì la sfida contro la Spagna
E se ti avessero detto, anche solo un mese fa, che questa Nazionale sarebbe arrivata in semifinale di un torneo così complicato, battendo una corazzata come il Belgio, mixando attimi di dominio del gioco a gestione pura della partita con la fase difensiva, ci avresti creduto?
Eppure si, guardare per credere, siamo in semifinale. Il miracolo tecnico-sportivo del Mancio sta prendendo sempre più forma, contando la sua prima vera vittima illustre: i Diavoli Rossi di Lukaku e De Bruyne.
Li avevamo già battuti, 5 anni fa. Una generazione florida di fenomeni, come mai prima d’ora nella storia belga, contrapposta ad una banda di scappati di casa, senza tanto talento, che non si sa come è riuscita ad arrivare fino ad un passo (o un passetto di Zaza) da eliminare, qualche giorno dopo, i campioni del mondo in carica.
Quella generazione di fenomeni si è consolidata, affermandosi come la prima nazionale del ranking mondiale, e in Belgio ogni volta si spara grossa e si spera in grande: eppure, manca sempre qualcosa.
Quel qualcosa, oggi, si è tramutato in un’altra generazione di fenomeni, ferita e sconvolta da un mondiale non raggiunto tre anni fa, e con il sangue agli occhi ed il coltello tra i denti, pronta a far sua un’estate che, ora, manca solo di due partite per diventare storica, magica.
Un’Italia pazzesca, nella quale tutti hanno dato un contributo importante a rendere questo gruppo, forse, oramai il più pericoloso rimasto ancora in piedi.
Il gol di Barella, il tiro a giro di Insigne, le parate impossibili di Donnarumma e, quando non ci arriva lui, ci arriva Spinazzola, con il suo salvataggio di fondoschiena. Spina che è unica nota negativa di questa serata, visto il suo infortunio che, a quanto traspare, lo terrà fuori dal rettangolo verde per un bel po’.
L’unico un po’ spento di questa serata è stato Immobile, troppo macchinoso in fase offensiva e nullo nella protezione palla una volta che il Belgio ha cominciato a schiacciare gli Azzurri dietro.
Ma nulla hanno potuto: ora si ritorna a Londra, dove abbiamo già vinto contro l’Austria una settimana fa: la prossima sfidante sarà la Spagna di Morata e compagnia, ridimensionata nel talento in mezzo al campo, ma un’ottima squadra con i nervi tesissimi che viene da due supplementari consecutivi contro Croazia e Svizzera.
Ma adesso non c’è tempo per pensare alle prossime sfide, a quella di oggi, alle pressioni, alle aspettative, alle polemiche aizzate dal rigore dubbio in favore dei belgi o del “ssh” di Lukaku (al quale il karma gli si è decisamente rivoltato contro).
Adesso si deve solo festeggiare e godersi queste serate, queste notti. Che sembravano lontane anni luce, ed invece le stiamo vivendo proprio adesso. E ora ne mancano solo due.