Il tempo darà ragione

Super gara di George Russell, talentino inglese che ha sostituito Hamilton positivo al virus: ma la Mercedes commette un errore fatale e la gara la vince Perez su Racing Point.

Non c’è sempre un motivo a tutto. Certe cose sono destinate ad andare in un certo modo, ed il loro destino diventa immutabile.

In poche parole, a volte semplicemente non è ancora il tuo momento. Nella notte del Bahrain abbiamo assistito ieri ad un déjà vu dell’anno scorso, quando il cielo stellato si era tinto di rosso, lo stesso rosso della tuta del principino Charles Leclerc, che ha dominato la gara fino a quando il suo motore Ferrari non ha ceduto. Avevamo assistito ad un prova superba del monegasco, che aveva schiantato i suoi rivali, accedendo definitivamente la sua stella nell’emisfero della F1. Ed oggi, quasi come un testimone, il freddo muro dove Charles deposita la sua Ferrari, dopo un errore che ha costretto al ritiro anche Verstappen, passa il ruolo di enfant prodige al britannico George Russell, sostituto del Re Hamilton, a riposo causa Covid. Il numero 63 viene da due stagioni di altissimo livello nella Williams, che di altissimo livello non è più da anni ormai. Nonostante una macchina più vicina alle Formula Due come prestazioni, il talento inglese ha comunque fatto vedere di che pasta è fatto, confermando i buoni risultati ottenuti nelle categorie propedeutiche, issandosi come pilota di punta del futuro della Mercedes, che si spera punti su di lui per il dopo-Lewis. Per l’anno prossimo gli hanno preferito ancora Bottas, anche oggi incommentabile, ma la positività del campione del mondo ha costretto alla Mercedes di chiamare un sostituto, e la scelta non poteva che ricadere su Russell.

Pronti via, ed il weekend parte in maniera magistrale: prima posizione nelle prove del venerdì, seconda in griglia, distante solo 26 millesimi dal più esperto compagno di squadra. Contro tutto, contro tutti, contro una macchina fatta su misura per un pilota più basso di 12 centimetri, alla quale, per abituarcisi, una persona normale impiegherebbe giorni, se non mesi. Beh, lui no.
La gara parte, e Russell si prende di forza la prima posizione. La Mercedes fa il suo, e lui batte nettamente Bottas: i tempi sul giro danno ragione all’inglese e pian piano la gara sembra andare verso un’incredibile vittoria: sarebbe la prima, come Leclerc l’anno scorso.
E proprio come Leclerc l’anno scorso, la squadra fa il patatrac: gomme sbagliate ai box e gara compromessa. Un errore imperdonabile, l’occasione della vita mancata. La vittoria va a Perez: dovremmo scrivere fiumi di inchiostro anche per lui, un super pilota che rischia di non trovare posto l’anno prossimo, ma oggi i riflettori sono puntati anche, se non soprattutto, su George. Le telecamere lo trovano li, a terra, ancora con la tuta e con le lacrime agli occhi, sconfitto, distrutto, sia emotivamente che fisicamente.

Ancora una volta, in quel del Bahrain, gli dèi della pista hanno deciso che la favola del bambino prodigio, del Davide contro Golia, dovesse capitolare. Ma noi preferiamo dire rinviare. È indubbio che George avrà la sua chance. È indubbio che se la merita. Ed è indubbio che, quando lo vedremo nel gradino più alto, le telecamere non inquadreranno più il suo volto affranto. Ma le sue lacrime di tristezza si trasformeranno in lacrime di gioia, ed il tempo gli avrà dato ragione. Ed è indubbio, avevamo ragione, questo ragazzo è davvero forte, ed una grande gatta da pelare per la Ferrari, quando il Re Lewis non ci sarà più.