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Federer-Nadal, una delle tante (bellissime) rivalità dello sport: vediamo quali sono le altre

| Enzo Ganci | Il bar dello sport

Il nostro “Bar dello Sport” si arricchisce un’altra discussione

LONDRA, 12 luglio – Una partita entusiasmante, di quelle che riconciliano con lo sport e che fanno amare il tennis. Ieri pomeriggio Roger Federer e Rafa Nadal si sono sfidati nella semifinale di Wimbledon, nella partita che serviva a stabilire chi sarà lo sfidante di Nole Djokovic nella finale che si disputerà domani sul centrale dell’”All England Lawn Tennis and Croquet Club”.

La partita avvincente ed appassionante, come molti sanno, ha visto trionfare il tennista svizzero che andrà alla caccia del suo 21° successo nei tornei dello Slam. Il mancino maiorchino, invece, autentico dominatore del Roland Garros, dovrà “accontentarsi”, almeno per ora, dei suoi 17 titoli (dieci dei quali sulla terra rossa di Parigi).
Numeri da capogiro che pongono i due certamente tra i più forti della storia, assieme a pochi altri (pensiamo a Sampras o a Borg, per esempio). Ironia della sorte: due campioni immensi nati nella stessa epoca, per dare vita ad una delle rivalità più grandi della storia dello sport.


Un fatto, però, poi mica tanto singolare e che certamente contribuisce a rendere più elettrica ed appassionante questa disciplina. E poi – diciamocelo francamente – lo sport ha sempre vissuto di grandi rivalità e sono stati proprio i grandi dualismi a far scrivere le pagine più belle, tanto care agli appassionati.
Ma quali sono state le grandi rivalità dello sport? Materia che sembra tagliata apposta per il nostro “Bar dello Sport” che – speriamo – possa scatenare la partecipazione dei nostri lettori.
Andando indietro nel tempo, per volere restare in Italia, non possiamo non cominciare da Coppi e Bartali, personaggi mitici, in voga a cavallo della seconda guerra mondiale, che scrissero pagine epiche e non ancora dimenticare della storia del ciclismo. Una disciplina che circa tre decenni dopo visse (anche se con un’epopea decisamente inferiore) del dualismo tra Eddy Merckx e Felice Gimondi. Per tornare al tennis impossibile non parlare di Borg-McEnroe, rivalità alla quale è stato destinato pure un film un paio d’anni fa. Fu proprio il macino americano a mettere fine all’epoca dello svedese a Winbledon, che durava da cinque anni consecutivi, con una vittoria al quarto set nel 1981, dopo aver perso al quinto un anno prima.


Oggi, invece, nel calcio la lente d’ingrandimento è puntata su Lionel Messi e Cristiano Ronaldo: cinque palloni d’oro testa, cinque Champions per il portoghese, quattro per l’argentino. E poi sfide infinite ed appassionanti, ricche di gol nei tantissimi “Superclasico” fra Real Madrid e Barcellona.
La Formula 1 ha vissuto la grande rivalità fra Ayrton Senna ed Alain Prost, fatta di duelli mozzafiato, di sorpassi non sempre ortodossi, di strategie scientifiche messe in atto pur di battere il rivale. Nel pugilato ancora in tanti ricordano i grandi duelli fra Muhammad Alì e Joe Frazier.
Indimenticabile, passando allo sci, il dualismo tra Gustavo Thoeni ed Ingemar Stenmark, o,circa quindici anni, dopo fra Alberto Tomba-e Pirmin Zurbriggen. Nel canottaggio (e noi italiani lo ricordiamo bene), impossibile non parlare dei fratelli Carmine e Giuseppe Abbagnale, che segnarono un’epoca nella specialità del “due con”. Gli inglesi non tolleravano la loro supremazia e presero quello che viene ancora oggi considerato il più forte canottiere di tutti i tempi, Steve Redgrave, affiancandogli il fortissimo Andy Holmes e lanciarono la sfida ai fratelloni di Castellammare di Stabia che avevano in Peppiniello Di Capua il loro piccolo, ma valido timoniere. L’appuntamento fu fissato per la finale olimpica di Los Angeles 1984, dove gli Abbagnale disputarono forse la gara migliore della loro carriera e rifilarono gli inglesi una scoppola sonora che ancora ricordano. Fu una vittoria schiacciante, che ancora mette emozione, soprattutto se rivista con la appassionata telecronaca del grande Giampiero Galeazzi.
Rivalità ce ne sono delle altre? Certamente sì. Ricordatecele voi….

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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