Prima del giro di boa, tre sfide molto importanti per risalire la china
MONREALE, 18 novembre - Il termometro esatto del momento che vive il Monreale lo regala la classifica. Due settimane fa la squadra di Sergio Maggio era in cima, sette giorni fa al secondo posto, oggi si trova in quarta posizione. Segno di una marcia del gambero, che deve essere invertita.
Il giocattolo perfetto si è inceppato due settimane fa contro il Castellammare, frutto di una partita giocata forse con la testa fra le nuvole e persa malamente. Contro il Fulgatore, nel turno scorso, era piaciuta la reazione della squadra, ma ci si era lamentati molto dell'arbitraggio. Sabato, infine, contro il Cefalù, dopo un primo tempo piatto, il Monreale ha reagito nella ripresa, ma quando sembrava che gli sforzi per raddrizzare una partita in salita potessero essere premiati, un "cavolata" della difesa ha mandato tutto a carte quarantotto. A nulla è servito il bel gol di Rizzo, che ha accorciato le distanze.
Il risultato di questo trend negativo è che in tre partite il Monreale ha dilapidato un tesoretto di punti accumulato magnificamente nelle giornate precedenti, che invitava ad un certo ottimismo. Adesso nulla è perduto, per carità, ma occorre riprendere a camminare con la marcia spedita di qualche settimana fa, quando la concretezza si sommava ad un pizzico di fortuna (scomparsa nelle ultime tre partite) ed i punti arrivavano da soli.
Sergio Maggio dovrà fare ricorso a tutta la sua esperienza per ricaricare un gruppo che gli ultimi risultati hanno un po' fiaccato. Tanto più che di qui alla fine del girone d'andata ci saranno tre partite dal grande livello di difficoltà: Montemaggiore fuori, Paceco in casa e Salemi fuori. "Tre finali", come dice il diesse Giovanni Gentile, tre partite da dentro o fuori. Le qualità, anche caratteriali, alla squadra non mancano: sarà necessario, però, tirarle fuori.