Il Monreale non rovina la festa: l'Akragas va in D

La sconfitta inguaia i normanni: ora ci sarà da soffrire

MONREALE, 17 marzo - Il Monreale voleva fare il guastafeste, tentando di rimandare il sogno dell'Akragas e di obbligare la squadra della città dei Templi a festeggiare dopo la prossima giornata il ritorno in serie D. Il progetto, però, non riesce e adesso in classifica si fa dura.

La squadra di Pietro Tarantino ha giocato a testa alta, ad armi pari con la capolista per quasi un tempo. Ha pure costruito limpide occasioni da gol ed avrebbe meritato senz'altro di passare in vantaggio. A cinque minuti dallo scadere del tempo, però, l'Akragas ha segnato, forse nel momento migliore di Marino e compagni e da allora è cominciata un'altra partita. Gli agrigentini, che erano venuti a Monreale per chiudere i conti e festeggiare il ritorno in serie D dopo diciotto anni, non hanno più mollato la presa, raddoppiando nella ripresa e conquistando matematicamente la vittoria del campionato.

Che l'Akragas fosse venuto a Monreale con la ferma intenzione di mettere la parola fine alla questione della vittoria finale lo si era capito già in settimana: proclami, dichiarazioni bellicose e soprattutto una mobilitazione della tifoseria davvero in grande stile. Oggi al Conca d'Oro c'erano circa trecento sostenitori akragantini, che hanno fatto chiasso, tifo, come è proprio di una squadra e di una tifoseria che vogliono coltivare ambizioni.

Cori, striscioni, fumogeni ed alla fine l'immancabile invasione di campo per festeggiare l'avvenuta promozione in D. Tutto giusto, tutto lecito. Peccato soltanto che l'Akragas non abbia avuto la stessa concentrazione nelle settimane scorse, quando ha "dispensato" punti un po' dovunque, arrivando poi a Monreale per giocare la partita della vita. Ma nel calcio ci sta anche questo.

Oggi a Monreale mancava solo la matematica. Difficile quindi aspettarsi un Akragas remissivo o svagato. C'era da chiudere e basta. Di questa necessità, chiaramente, ha pagato lo scotto il Monreale, che a differenza di altre avversarie, si è trovato l'Akragas più agguerrito della stagione. Eppure la squadra allenata da mister Tarantino ce l'ha messa tutta per rendere difficile il cammino degli agrigentini.

Il Monreale era partito bene, giocando alla pari con la capolista, anzi creando a questa notevoli difficoltà. Al 26', per esempio, Brusca veniva fermato dal guardalinee (poi segnava a gioco fermo), per un fuorigioco che molto probabilmente non c'era. Al 32', poi, la doppia occasionissima per i padroni di casa: Napolitano calciava a botta sicura da dentro l'area, raccogliendo un cross di Ferrante, trovando la respinta istintiva di Russo, quindi sul prosieguo dell'azione, il portiere agrigentino replicava il miracolo sulla botta di Marino. Insomma sembrava che per la formazione di Rigoli ci fosse da rinviare la festa ed invece al 40' arrivava il gol del vantaggio: Fallea sfruttava un'indecisione della difesa monrealese e da pochi passi non aveva difficoltà a trafiggere Sciarrino.

Una attimo dopo il Monreale protestava per un presunto rigore per un fallo di mano in area di un difensore ospite su conclusione di Ferrante, quIndi Contino sottoporta costringeva Sciarrino ad un intervento prodigioso su conclusione da sottomisura, che il portiere monrealese deviava in corner.

Nella ripresa al 18' l'Akragas prima sfiorava il raddoppio con Pellegrino (respinta) e Criniti (palo), quindi chiudeva i conti col bomber Arena che su punizione mandava all'incrocio (complice forse una deviazione). Era il gol del definitivo 2-0 che significava certezza della D. Al Monreale l'onore delle armi e adesso la necessità di far punti. Mancano 270' soltanto alla fine del campionato e tutto ancora può accadere.