Il nigeriano fu coinvolto in una rissa il 21 ottobre scorso
PALERMO, 24 gennaio – Il calciatore del Monreale Charlie Okolie è stato assolto con formula piena "perché il fatto non sussiste" dall'accusa di lesioni e danneggiamenti per la quale era sotto processo dal 21 ottobre scorso.
Questa la sentenza emessa dal giudice Manuela Sammartino della Seconda Sezione Penale del Tribunale di Palermo, che ha accolto la richiesta di assoluzione formulata dai legali dell'attaccante nigeriano, Roberto Migliorino e Marco Sabato. Assieme ad Okolie è stato assolto pure un altro calciatore nigeriano, Akeem Omolade, in forza al Ribera, squadra di serie D, che era stato coinvolto nella vicenda.
Entrambi, secondo la sentenza emessa dal tribunale, sarebbero stati vittime e non aggressori nelle fasi concitate di una rissa, scoppiata, durante un matrimonio tra connazionali, all'interno del locale Tina Pica il 21 ottobre scorso. In quella circostanza, tra l'altro, Okolie era pure stato colpito in testa da una bottigliata, che gli era costata il ricovero al Pronto Soccorso dell'ospedale Civico di Palermo, e per la quale gli era stata diagnosticata una prognosi di otto giorni. Per questo fatto il suo aggressore, il nigeriano Kingsley Chima Isiguzo Tochi è stato già condannato in primo grado alla pena di un anno e sei mesi di reclusione. "Abbiamo sempre sostenuto l'innocenza del nostro assistito – affermano i legali del calciatore – sostenendo come fosse vittima e non artefice di quella aggressione".
Soddisfazione ha espresso per la vicenda il presidente del Monreale, Pippo Rosano, che sin dal primo momento aveva espresso solidarietà nei confronti dell'attaccante, sottolineandone le doti umane che ha sempre dimostrato. Anche il responsabile del settore giovanile del Monreale, Maximiliano Birchler si rallegra per la conclusione del processo, affermando di "non aver mai avuto dubbi sulla condotta di Charlie, che è sempre stato un esempio soprattutto per i nostri giovani atleti".