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L'Akragas è di un altro pianeta, Monreale pesante k.o.

| Enzo Ganci | Calcio

Troppo netto il divario, il 3-0 ci sta tutto

AGRIGENTO, 24 novembre – Non sempre occorrono 90' per giocare una partita di calcio. A volte ne bastano pochi per deciderla. Akragas-Monreale è una di queste: dopo soli sei giri di lancette l'arbitro avrebbe potute tranquillamente decretarne la fine..

Sei minuti soltanto, il tempo di vedere il punteggio sul 2-0 in favore dell'Akragas e poter tranquillamente archiviare il match alla voce "sconfitte". Il risultato finale, poi, sarebbe stato di 3-0, frutto di una terza marcatura della squadra akragantina nella ripresa, ma la sostanza cambiava poco.

Quel che ha detto la partita dell'Esseneto (a proposito, noi monrealesi in materia di calcio e di sostegno alla nostra squadra abbiamo tutto da imparare dagli agrigentini) è essenzialmente che l'Akragas è di un altro pianeta. Una squadra di passaggio in Eccellenza, che tra qualche mese volerà giustamente in serie D. Il match, però, purtroppo, ha detto anche altro: e cioè che il Monreale ad oggi è una squadra da rifondare. D'accordo che gli agrigentini vanno col vento in poppa, d'accordo che le condizioni per fare bene oggi non c'erano, ma sinceramente qualcosa in più era lecito aspettarsela.

Ed invece, il Monreale è apparso una squadra molle, soprattutto nella testa. Nulla a che vedere con quello che una squadra con l'acqua alla gola dovrebbe fare.

L'Akragas, ovviamente, non poteva chiedere di meglio ed è andato sul velluto per i restanti 84'.

Il buongiorno si è visto subito dal mattino, perché dopo 5', per un'errata valutazione di un fuorigioco della difesa monrealese, l'Akragas passava in vantaggio con Arena, che poteva colpire da pochi passi.

Giusto il tempo di protestare, che i padroni di casa raddoppiavano. Criniti dal settore di destra si accentrava e con una conclusione in diagonale, mandava sul palo, prima che il pallone si insaccasse.

Partita, come detto, praticamente chiusa. Perlomeno da parte monrealese. Perché l'Akragas andava in carrozza, continuando a pigiare sull'acceleratore e costringendo il Monreale a cercare qualche sortita offensiva in maniera confusa e velleitaria.

Nella ripresa, sul piano del gioco le cose andavano un po' meglio, nel senso che si riusciva ad imbastire qualche azione offensiva. Nemmeno il solletico, però, per l'Akragas, che al 25' della ripresa con il ragazzino Caci arrotondava, arrivando al 3-0.

Il pubblico pensava ad altro: ad inveire contro il Licata, contro cui c'è una storica rivalità, cominciavano i cori "Salutate la capolista" ed argomenti vari. Anche perché la partita non aveva nulla, ma proprio nulla da dire,

Il match, però, proprio per quello che ha detto, avrà certamente degli strascichi in settimana. Probabile che la società rivoluzionerà l'organico, nel tentativo di cambiare un andazzo che, così com'è, porta dritti dritti verso la retrocessione.

 

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· Enzo Ganci · Editoriali

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