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Monreale calcio, squadra debole mentalmente. Occorre fermare la deriva

| Enzo Ganci | Calcio

Due sconfite consecutive simili fra loro per modalità e sviluppo

MONREALE, 19 novembre – Fermare la deriva, quella che pericolosamente si è innescata negli ultimi tempi e che, se non arginata, non promette nulla di buono. È questo l'obiettivo primario del Monreale, dopo la duplice sconfitta casalinga contro Alcamo e Folgore.

Due sberle molto simili fra di loro. Due stop che hanno messo in evidenza i limiti caratteriali (e ieri, purtroppo, anche realizzativi) della squadra. In entrambe le partite, infatti, il Monreale non ha demeritato sul piano del gioco, dimostrando di avere una fisionomia ben precisa, che già peraltro aveva anche quando sulla panchina sedeva Paolo Scalia ed un'identità di gioco che gli consentono di giocare a viso aperto contro qualsiasi avversario.

Ma, sia contro l'Alcamo, che contro la Folgore la squadra ha mostrato di avere i piedi d'argilla non appena incassa il gol dello svantaggio. Ansia, timore da risultato, un po' di confusione non sono certamente i migliori compagni di viaggio se si vuole ribaltare un risultato negativo e portare a casa il match.

Nei due incontri disputati sull'erba sintetica (magnifica) dello Sporting Village di Tommaso Natale il Monreale è sembrato autoritario e determinato fino a quando gli avversari non hanno segnato. Poi, vuoi o non vuoi, il fiatone (mentale) si è fatto sentire e tutto è diventato più difficile. Ma se contro l'Alcamo, pur giocando bene le migliori occasioni da rete le avevano avuti gli avversari, ieri, contro la Folgore, in fase offensiva Jimoh e compagni hanno compiuto un vero e proprio scempio. Difficile condurre in porto le partite se ti mangi gol come quelli divorati ieri. Anche perché alla prima occasione gli avversari (ieri fino a quel momento spettatori passivi) ti castigano senza farsi pregare.

Adesso mister Pietro Tarantino (ieri in tribuna per squalifica) dovrà essere bravo a raccogliere i cocci di questo doppia battuta d'arresto, anche perché sabato prossimo (si gioca in anticipo) c'è in programma la trasferta all'Esseneto di Agrigento, in pratica, come se una squadra di serie A dovesse andare a giocare a San Siro o allo Juventus Stadium. Ripartire da un risultato positivo (ricordando magari l'impresa dello scorso anno) sarebbe, quindi, assai importante.

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· Enzo Ganci · Editoriali

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