Con tre parate salva-risultato è stato il migliore in campo
MONREALE, 9 ottobre – Almeno tre parate decisive, di quelle che cambiano la storia di una partita, ma soprattutto un senso di tranquillità trasmesso a tutta la squadra. Per questo Francesco Durantini domenica scorsa si è guadagnato la palma di "migliore in campo".
Certo, guardando il tabellino, il riconoscimento poteva essere attribuito pure a Saheed Jimoh, che malgrado i panni scomodi di ex di turno, ha saputo mettere a segno la rete della vittoria, che ha consentito al Monreale di uscire vittorioso dal "Nino Vaccara". Chi ha guardato tutta la partita, però, sa benissimo che il portiere di origine partinicese è stato il vero protagonista del match. Concentrato dal 1' al 95' ha detto ripetutamente di no agli attaccanti di casa.
Palumbo, Erbini nel primo tempo e poi Bono quasi allo scadere, gli hanno fatto compiere tre "miracoli", che hanno messo in cassaforte il risultato. «Nel primo caso ho parato d'istinto con la mano di richiamo – dice Francesco – Erbini, invece, mi si è presentato a tu per tu, ha calciato fortissimo e sono riuscito a dire di no con il piede. Su Bono, infine, ho deviato col tacco la palla che mi stava passando sotto le gambe e ho mandato in corner». Insomma se Durantini giocasse sempre così, il Monreale potrebbe dormire sonni tranquilli. In realtà, nelle prime uscite stagionali, qualche sbavatura c'era stata, così come aveva dimostrato tutta la squadra. «Forse ho acquisito serenità – dice ancora il portiere – e questa vittoria, che ha portato entusiasmo, non potrà che fare del bene. Speriamo che possa essere la partita della svolta. Sappiamo che non abbiamo ancora dimostrato nulla e che ogni domenica dovremo confermarci».