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Un Monreale strepitoso fa l'impresa a Mazara

| Enzo Ganci | Calcio

Sansone e Jimoh firmano il successo della possibile svolta

MAZARA DEL VALLO, 7 ottobre – Grinta, cuore, ma soprattutto attributi, quelli dove non batte mai il sole. Con queste qualità il Monreale ha vinto la difficilissima partita di Mazara, imponendosi per 2-1, pur giocando per buona parte della ripresa in dieci uomini.

Parliamoci chiaro: è stata un'impresa titanica, di quelle che possono segnare una svolta nel campionato perché danno consapevolezza delle proprie forze. Il Mazara veniva da tre vittorie consecutive e voleva, detto papale papale, calare il poker. Anche perché di fronte c'era il Monreale ancora con la flebo appesa, dopo un avvio di campionato fatto di due pareggi ed altrettante cocenti sconfitte. Ed invece con una prestazione superlativa è riuscita l'impresa inaspettata, quella che ha consentito di uscire dal Nino Vaccara con tre punti preziosissimi in tasca, ma soprattutto con una nuova coscienza di sé, quella che fino adesso era mancata.

Cosa è scattato nella testa dei giocatori? Difficile dirlo. Certamente il Monreale di Mazara, sul piano della concentrazione, non ha nulla a che vedere con quello svagato e sulle nuvole di una settimana fa.

Presto, troppo presto, ancora per dire che abbia funzionato la cura Tarantino, anche perché sotto questo aspetto Paolo Scalia non è secondo a nessuno. Fatto sta, però, che un Monreale col coltello fra i denti quest'anno non lo avevamo ancora visto.

La partita ha fatto vedere subito una squadra concentrata, autoritaria, in grado di rispondere colpo su colpo al Mazara. Possesso palla, movimenti giusti, giocatori vicini gli uni agli altri, tutti pronti ad aiutarsi reciprocamente. Paradossalmente, però, le occasioni più ghiotte della frazione le ha avute il Mazara, che ha fatto tremare le vene a mister Tarantino con Palumbo in tre occasioni e con Ciccio Erbini. Bravo, anzi bravissimo Durantini, finalmente decisivo, a dire di no in almeno due circostanze. Il Monreale ha replicato con le conclusioni di Okolie e Jimoh che meritavano miglior fortuna.

Il capolavoro, però, si è concretizzato nella ripresa. Dopo una clamorosa occasione fallita da Jimoh al 12', è arrivato un minuto dopo il gol del vantaggio. Corner di Correnti, zampata di Gabriele Sansone e palla in fondo al sacco.

Poco dopo, però (era il 20') è cominciata la sofferenza perché lo stesso Sansone è stato espulso per fallo da ultimo uomo.

E quando al 29' Erbini di testa ha rimesso la partita in parità, si è temuto il peggio, col pericolo che la squadra si disunisse e cedesse di schianto. Ed invece, contro ogni previsione, Rizzo e compagni hanno tirato fuori gli attributi di cui sopra e a 10' dal termine hanno trovato la rete della vittoria con Saheed Jimoh, che ha conquistato palla al limite dell'area e davanti a Montagna lo ha fulminato con un tiro velenoso.

Negli ultimi dieci minuti i deboli di cuore avranno fatto bene a non guardare: il Mazara le ha provate tutte, ma la difesa ha retto bene, la lucidità non è mancata e la vittoria, finalmente è arrivata, consegnando tre punti che pesano cento chili.

 

 

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· Enzo Ganci · Editoriali

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