MONREALE, 1 luglio – Quello di stasera sarà il trentunesimo confronto tra Italia e Spagna. Il bilancio vede gli azzurri leggermente in vantaggio con 10 vittorie, contro le 8 delle Furie Rosse. Nove i pareggi. 39 i gol realizzati dall'Italia, 30 quelli spagnoli.
La lunga lista di sfide parte da quella del 1920, vinta dagli iberici per 2-0 nel torneo olimpico di Anversa, per arrivare alla gara di esordio di questi campionati europei, conclusa, come tutti sanno, col punteggio di 1-1, con reti di Di Natale e Fabregas. Nel mezzo, tante battaglie, a volte solo a carattere amichevole, altre, invece, valide per qualcosa di concreto.
Tra i molteplici episodi che hanno caratterizzato le sfide italo-iberiche, di certo quello più famoso è legato alla partita valida per i quarti di finale del mondiale americano del 1994, ricordata per la famosa gomitata in faccia di Mauro Tassotti allo spagnolo Luis Enrique, che fino a un mese fa è stato l'allenatore della Roma.
Si giocava al "Foxboro Stadium" di Boston e il quel torrido 9 luglio l'Italia si era portata in vantaggio con una "sassata" dalla distanza di Dino Baggio, alla quale la Spagna aveva replicato con una rete di Caminero, sulla quale aveva pesato una deviazione decisiva di Benarrivo.
La partita sembrava destinata ai tempi supplementari, ma la Spagna non aveva fatto i conti con il talento indiscusso di Roberto Baggio, che su lancio di Beppe Signori, a pochi minuti dalla fine, aveva dribblato Zubizarreta e messo dentro il pallone del 2-1 con un'azione da fuoriclasse.
Il "fattaccio", però, doveva ancora accadere ed a tempo scaduto, su un traversone dalla destra, Mauro Tassotti, fedelissimo del cittì Arrigo Sacchi, rifilò una secca gomitata in faccia a Luis Enrique, rompendogli il naso. Quella gomitata fu vista da tutti, tranne dall'arbitro, l'ungherese Sandor Puhl (che peraltro venne pure premiato, visto che diresse poi la finale tra Italia e Brasile).
Le immagini televisive, col volto insanguinato dello spagnolo che inveiva contro il giocatore azzurro, fecero immediatamente il giro del mondo e l'opinione pubblica non risparmiò parole di fuoco al difensore del Milan ed al calcio italiano in genere.
Quell'episodio, tra l'altro, è passato alla storia, poiché per la prima volta, benché non fosse ancora previsto, fu applicato l'uso della "prova televisiva" che determinò una maxi squalifica per Tassotti, per ben otto giornate.
Recentemente i due si sono stretti la mano, mettendo una pietra sopra quell'episodio sul quale sono stati scritti i classici fiumi di parole. L'auspicio nostro è che, pur senza ricorrere a questi mezzi biasimevoli, gli azzurri possano metterci la stessa grinta e la stessa "cattiveria" agonistica per ottenere un risultato che avrebbe del clamoroso.