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Domani Italia-Spagna, terza finale europea per gli azzurri

| Enzo Ganci | Calcio

Il bilancio parla di una vittoria ed una sconfitta

MONREALE, 30 giugno – Benché con la vita monrealese c'entri poco o nulla, è difficile in questi giorni, anche da noi, trovare angoli di strada dove non si parli della partitissima di domani sera, la sfida tra Italia e Spagna che mette in palio il titolo di campione d'Europa 2012.

E allora parliamone, ricordando che domani sera sarà la terza volta che l'Italia è protagonista di una finale dell'Europeo. Il bilancio, fin qui, è di una vittoria ed una sconfitta.

Difficile che i più giovani ricordino la prima sfida, dal momento che parliamo della finale del 1968, disputata all'Olimpico di Roma contro la Jugoslavia. Veramente, più che di finale possiamo parlare di "finale bis", visto che (unica volta nella storia degli Europei) per assegnare il titolo fu necessario ripetere la partita (allora non esisteva la soluzione ai calci di rigore). La prima partita terminò col punteggio di 1-1, con gol del fuoriclasse jugoslavo Dzaijc e pareggio a pochi minuti dalla fine di Angelo Domenghini. Due giorni dopo, invece, la Nazionale guidata da Ferruccio Valcareggi, riuscì a laurearsi campione, vincendo per 2-0 grazie ai gol di Pietro Anastasi e Gigi Riva.

Agli Europei del 2000, invece, la nostra Nazionale conobbe una delle sconfitte più cocenti della sua storia. A Rotterdam, in finale contro la Francia, dopo aver eliminato l'Olanda ai rigori in semifinale (con il famoso cucchiaio di Totti), il gol di Delvecchio sembrava portare il trofeo continentale in Italia. Poi, pero', il pareggio di Wiltord in pieno recupero ed il golden-gol di Trezeguet nel primo tempo supplementare diedero agli azzurri uno degli schiaffi piu' sonori della storia calcistica italiana. La vendetta, e che vendetta, arrivo' il 9 luglio 2006. E come per una legge del contrappasso, con Trezeguet nuovamente protagonista. Dopo le reti di Zidane su rigore e di Materazzi (con i due giocatori successivamente protagonisti del famoso episodio della testata data dal francese all'italiano), l'attaccante, allora in forza alla Juventus, calciò sulla traversa il rigore della sequenza dei tiri dal dischetto che assegnava il titolo mondiale. Implacabili, invece i cinque rigoristi azzurri (Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero e Grosso) e titolo all'Italia.

Domani, dopo il batticuore vissuto contro l'Inghilterra lunedì scorso, le coronarie degli italiani si risparmierebbero volentieri un'altra conclusione con i tiri dal dischetto, ma se l'esito deve essere lo stesso, beh, allora, pur allertando tutte le sale rianimazione d'Italia, siamo pronti a vivere queste emozioni.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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