"Contro l'Akragas il momento più bello, a San Cataldo quello più brutto"
MONREALE, 30 aprile – All'indomani della conclusione del campionato di Eccellenza, che ha sancito un più che lusinghiero sesto posto per l'Audace Monreale, per il mister Paolo Scalia è tempo di tracciare un bilancio della stagione.
C’è grande soddisfazione – afferma l’allenatore – per questo campionato che abbiamo concluso con grande tranquillità, frutto di un grande girone di ritorno, nel quale abbiamo perso soltanto con il Ribera, con l’Alcamo e con il Campofranco e quest’ultima partita in condizioni d’organico veramente precarie. Segno che col passare del tempo la squadra ha acquisito consapevolezza nei propri mezzi, dopo aver forse pagato lo scotto dell’inesperienza nel campionato d’Eccellenza, soprattutto per i più giovani”.
Sì, è stato un campionato proprio dai due volti quello del Monreale. Del resto, la classifica parla chiaro: 20 punti nel girone d’andata, 28 in quello di ritorno. In pratica: da squadra da zona play out a squadra da play off. Una compagine che, cammin facendo, ha cambiato il suo volto, con innesti mirati e tagli dolorosi. Tutte mosse, comunque, che hanno fatto il bene di tutti e sono servite a procedere con passo spedito in campionato. “L’innesto di Ficano in difesa, per eempio, è stato fondamentale – commenta Scalia – come importanti sono stati i tagli a dicembre, che forse sono stati utili per dare serenità a tutta la squadra e a chiarire alcuni equivoci di natura tecnica e tattica. Ecco, forse è questo il mio più grosso rammarico della stagione. Se gli attaccanti Dell’Orzo e Romeo si fossero ambientati e avessero dato quel contributo che io e il direttore sportivo Natale Picano ci aspettavamo, a quest’ora parleremmo di ben altri risultati. Mi ha fatto piacere, però, vedere che questo contributo i due giocatori sono stati in grado di darlo altrove, non appena hanno trovato la giusta collocazione”.
MOMENTI TOP E FLOP. Il picco più alto, facile immaginarlo, è stato quello della vittoria a Favara, in casa dell’Akragas, quello più basso, la sconfitta a San Cataldo. Contro gli agrigentini è stata la partita della svolta, quella che ha dato sicurezza a tutto il gruppo, tant’è che poi sono arrivate le vittorie contro Kamarat e Mazara. Dopo la battuta d’arresto contro la Sancataldese, invece, forse mister Scalia ha temuto di non avere in pugno la squadra. “E’ stata la sconfitta più brutta – ammette – e forse il punto più basso dell’intera annata”.
ARRIVA IL MOMENTO DEI PREMI E DEI RINGRAZIAMENTI. “Non credo che ci sia da elogiare qualcuno in particolare – analizza mister Scalia –. Devo però ammettere che il centrocampo è stato il reparto che ha saputo trascinare il gruppo. Adesso, però, voglio ringraziare tutto l’organico, dal primo all’ultimo, dal capitano Sergio Maggio a Giuseppe Scalia, l’ultimo in ordine di tempo. Tutti hanno dato il loro contributo. Ma prima ancora devo ringraziare la società, nella persona del presidente Pippo Rosano, del direttore Natale Picano e tutti i miei validi collaboratori: dal segretario Enzo Reale, al ‘motivatore’ Salvino Billeci, a Giovanni Sardisco e a tutti quelli che si sono prodigati per tutto il corso della stagione”.
FUTURO. Adesso si tirerà un attimo il fiato, ma presto ci sarà bisogno di rimettersi al lavoro per programmare la stagione prossima. Una stagione che, inutile dirlo, tutti gli sportivi monrealesi si augurano di vivere con Paolo Scalia ancora sulla panchina del Monreale e che non potrà partire da una posizione defilata (quest’anno l’Audace era una matricola), ma dal sesto posto ottenuto quest’anno. “Mercoledì ci incontreremo con la società – dice il tecnico – e parleremo anche di questo, ma parleremo pure di come cominciare a pensare al rafforzamento della squadra per la prossima stagione, ricordando che questa è una squadra di prospettiva, perché,a parte tre o quattro giocatori, il resto dell’organico è abbastanza giovane”.
Insomma se ne saprà di più nei prossimi giorni. Frattanto anche da parte di Monreale News un caloroso applauso ideale a Paolo Scalia, che ha saputo guidare nel migliore dei modi un gruppo valido e che può ancora crescere tanto.