Nel campionato cadetto hanno militato anche Siracusa, Trapani, Acireale e Licata
Oltre a Palermo, Catania e Messina, ci sono state altre squadre siciliane che, in tempi più o meno recenti e con alterne fortune, sono state protagoniste del campionato italiano di serie B.
Quella che per più tempo è stata impegnata in questa categoria è il Siracusa, che fa il suo esordio in cadetteria nella stagione 1946-47, rimanendovi per sette anni consecutivi; questo periodo è caratterizzato, in particolare, della presenza del centravanti veneto Bruno Micheloni, che mette a segno ben 53 reti e che in seguito ha giocato per Palermo, Catania e Cagliari, intraprendendo poi la carriera arbitrale. Per gli aretusei le annate più positive sono quelle del 1947-48 e del 1950-51, ottenendo in entrambe il quinto posto nella classifica finale.
Il Trapani è stato il terzo club calcistico ad essere creato in Sicilia; conquista per la prima volta la promozione in B al termine della stagione 2012-13, vincendo il girone A della Prima Divisione, dopo un lungo testa a testa con il favorito Lecce. La squadra riesce a mantenersi fra i cadetti per cinque anni di seguito; la stagione più brillante è senz’altro quella del 2015-16, quando, sotto la guida dell’allenatore Cosmi, accede ai playoff per la serie A. Ma la promozione sfuma: in finale, infatti, i granata sono sconfitti a Pescara nella partita di andata e non vanno oltre il pareggio contro gli abruzzesi nella sfida di ritorno. L’anno dopo le cose non vanno per nulla bene e così, a fine campionato, è inevitabile la retrocessione in serie C.
La storia calcistica dell’Acireale inizia nel lontano 1929; dopo aver disputato vari campionati fra C2 e C1, la squadra conquista la serie B nel 1993, quando, pur perdendo lo spareggio-promozione con il Perugia, viene ripescata a seguito della squalifica per illecito sportivo della formazione umbra. Nel 1993-94, disputando le partite interne nel nuovo stadio “Aci e Galatea”, riesce ad evitare la retrocessione: per il raggiungimento di questo obiettivo decisiva è la vittoria nello spareggio-salvezza giocato a Salerno contro il Pisa, a cui assistono ben seimila tifosi acesi e che si conclude ai calci di rigori. La stagione successiva l’Acireale subisce l’amaro ritorno in C1, sia pure per un solo punto.
Probabilmente la storia più bella che riguarda le squadre siciliane “minori” approdate in serie B è comunque quella del Licata, che arriva fra i cadetti nel 1988 dopo aver vinto il girone B della C1 superando club più quotati come Cosenza, Reggina, Campobasso e Foggia. Nella parte iniziale della stagione la squadra resta impigliata nei bassifondi della classifica; ma, dopo l’esonero di Papadopulo, con il nuovo allenatore Scorsa (prematuramente scomparso nel 2023) si registra un deciso cambio di passo: il Licata raggiunge così un ottimo nono posto finale, grazie a un girone di ritorno in cui ottiene gli stessi punti del Genoa, vincitore del campionato.
Quella squadra (nella foto) era definita “la Nazionale di Sicilia”, in quanto formata in larga parte da calciatori isolani, fra i quali ricordiamo il portiere Zangara, i difensori Accardi, Campanella, Consagra, Ficarra, Gnoffo, Miranda e Taormina, i centrocampisti Giacomarro, Romano e Tarantino, gli attaccanti Sorce e La Rosa. Nel campionato 1988-89 quest’ultimo mette a segno ben 15 reti, piazzandosi secondo nella classifica marcatori (alla pari con De Vitis), preceduto soltanto dal bomber Totò Schillaci, allora in forza al Messina.
Con il ritorno in C1, la stagione successiva (con Cerantola in panchina) si conclude la “bella favola” del Licata. Restano i bei ricordi di un’avventura calcistica che - seppur di breve durata - è stata davvero esaltante, grazie ai “picciotti” di Scorsa che hanno entusiasmato non soltanto i tifosi licatesi, ma un po’ tutti gli sportivi siciliani.
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