Grande prova per il "metronomo" del centrocampo
MONREALE, 22 novembre – L'orologio stavolta non ha perso un colpo. Anzi ha scandito il tempo come meglio non avrebbe potuto. Carlo Correnti, detto "il metronomo", a Castellammare ha giocato una partita da quell'ottimo giocatore, quale è.
I suoi tempi e le sue geometrie sono state fondamentali nell'economia della vittoria dell'Audace, supportato peraltro, tanto dai compagni di reparto, che da tutta la squadra più in generale.
Carlo è uno di quei leader silenziosi della squadra (forse anche troppo), uno di quelli che quando va in campo "ragiona con i piedi" (nessuno sfottò, per carità), cioè uno che, con i piedi che ha, è in grado di dare logica a tutta la manovra della sua squadra. Domenica se gli attaccanti si sono divertiti, andando tutti a bersaglio, lo si deve all'ottima prova del centrocampo, che ha messo alla frusta i dirimpettai, imponendo la legge del più forte.
"Abbiamo giocato tutti molto bene – si schermisce il regista – Abbiamo rischiato solo una volta nel primo tempo, ma è stato bravo Zappulla a fare una grande parata, che ci ha salvato. Se fosse entrato quel pallone, su quel campo la partita avrebbe potuto prendere una brutta piega.
Poi però siamo stati devastanti, abbiamo vinto tutti i duelli e giocato con la palla a terra. Il Castellammare non aveva mai perso in casa, è stata una vittoria importante. Ma quella ancora più importante la dobbiamo ancora ottenere domenica prossima. Se battiamo il Campofranco, che è un'ottima squadra, possiamo dare una svolta al nostro campionato".
Anche Correnti concorda sul fatto che quello che può fare la differenza è l'aspetto psicologico. "Ci era mancata la concentrazione – analizza il centrocampista – forse avevamo preso sotto gamba qualche match o forse ci era mancata un po' di fiducia. Adesso però siamo sulla strada giusta e il mister ci indirizza sempre sulla strada giusta. Da lui imparo sempre qualcosa, anche dal punto di vista umano".