Preoccupa la sterilità in attacco, ma la squadra è viva
MONREALE, 31 ottobre – Con la sconfitta maturata ieri allo stadio “Catella” di Alcamo, l’Audace Monreale sembra tornato indietro di qualche settimana: buona la partita disputata, tanti i consensi raccolti, ma punti, purtroppo, zero.
Se si esclude il match di una settimana fa, giocato contro il Ribera, per la verità anche in altre occasioni la squadra di Paolo Scalia aveva raccolto pareri positivi, se non sempre sul piano del gioco espresso, perlomeno sull’atteggiamento seguito.
Ieri, contro un Alcamo che doveva vincere a tutti i costi, era quasi tutto riuscito secondo le previsioni. Nessuno si sognava di andare al Catella e dettare legge. Quello che si voleva fare era cercare di arginare i padroni di casa, sperando poi in qualche ripartenza per tentare di assestare i propri colpi.
Ed in effetti le cose stavano andando proprio così. Se si eccettua una clamorosa palla gol sprecata dai bianconeri locali nel primo tempo (tiro alle stelle da ottima posizione), il Monreale se la stava giocando ad armi pari, pur possedendo un organico che, con tutto il rispetto, non è paragonabile a quello di cui dispone mister Ciaramella. E quando Danilo Marcoccio ha timbrato la traversa da trenta metri, l’Alcamo ha avuto un brivido di freddo lungo la schiena. Da aggiungere a questo fatto che i tifosi alcamesi, in aperta contestazione con la squadra ed in particolare con mister Ciaramella, di certo non risparmiavano a questi epiteti pesanti ed inviti a lasciare la mano….
Poi, però, è arrivata una distrazione, un contrasto aereo perso, con susseguente mancata copertura difensiva ed il rapido Venuti si è involato, è entrato in area ed ha battuto Zappulla. Così è il calcio. L’importante, però, come ha sottolineato mister Scalia nella sua lucida disamina del match, è vedere una squadra viva, che si esprime con lo spirito giusto e che se la può giocare ad armi pari con tutti. Ed oggi questa teoria è stata ampiamente messa in evidenza dai maggiori quotidiani locali e dai siti internet specializzati.
Nervi saldi, quindi. Nessuno tra il presidente Rosano, il diesse Picano e il mister Scalia pensava ad una passeggiata. Il campionato è durissimo e per salvarsi occorre lottare domenica dopo domenica. A patto, però, che si risolva in tempi brevi il problema del gol, che purtroppo, arriva col contagocce. Altrimenti tutto diventa molto più difficile.
Adesso speriamo che la sorte restituisca nella prossima trasferta di San Giovanni Gemini quello che ha tolto ad Alcamo. Las squadra di casa è tosta e le condizioni ambientali non saranno delle migliori, ma l’Audace ha il dovere di provarci.