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Il Monreale si distrae nel finale, l'Alcamo vince 1-0

| Enzo Ganci | Calcio

Rammarico per la traversa colpita da Marcoccio sullo 0-0

ALCAMO, 30 ottobre – Una sola distrazione. Una sola, maledetta, distrazione. E’ stata quella con cui il Monreale ha pagato un conto salato nella trasferta di Alcamo, consegnando in pratica il match ai padroni di casa, quando questo sembrava ormai avviato verso lo 0-0.

Ed invece un contropiede al 39’ della ripresa, decisamente evitabile da subire, ha consentito ad Alessandro Venuti, che era subentrato poco prima, di entrare in area, prendere la mira e battere Zappulla con un destro a giro sul secondo palo. Un gol bello quanto amaro, che ha buttato a mare le speranze del Monreale di uscire indenne dallo stadio Catella.

Peccato, perché fino a quel momento, pur senza strafare, la squadra di Paolo Scalia stava costruendo, mattone dopo mattone, il suo match, nutrendo concrete speranze di portare a casa un punto meritato. D’Accordo, l’Alcamo stava mettendo più pressione ai ragazzi dell’Audace, tant’è che Scalia si era pure coperto, inserendo uomini utili a congelare la partita, ma è pur vero che frullava ancora nelle orecchie il rumore della traversa colpita da Marcoccio, su gran botta dalla distanza.

Insomma l’Audace stava facendo la sua onesta partita e le speranze di ritornare sotto il Duomo con un punto in tasca non erano poi così peregrine.

Ed invece, nel calcio capita, un attimo di distrazione ha fatto il patatrac.

Seconda sconfitta di fila, dunque (terza se ci si mette quella indolore della Coppa Italia) e morale tutto da ricostruire, dopo le due vittorie consecutive, che sembravano aprire orizzonti più luminosi. Invece ci sarà da soffrire fino alla fine del campionato, per ottenere una salvezza, che, fortunatamente, non sembra una chimera.

La cronaca

È l’Alcamo a rompere il ghiaccio al 12’, con una girata da distanza ravvicinata di Vabres, sulla quale Zappulla fa buona guardia e dice di no. Tre minuti dopo si alzano alte le proteste dei tifosi locali, perché l’arbitro, Castorina di Acireale, annulla un gol a Vabres, reo, a parere del direttore di gara, di di aver trattenuto il difensore del Monreale prima di infilare in rete di testa. Il Monreale mette il naso fuori dal finestrino al 25’ con una conclusione in diagonale rasoterra di Marcoccio, che però non inquadra il bersaglio.

Alla mezzora l’Alcamo si mangia le mani due volte nel giro di trenta secondi. Prima Perricone riceve uno spiovente da Lunetto e di testa si fa parare la conclusione da Zappulla, poi, sugli sviluppi dell’azione, Vabres fa una sponda al bacio per Papania, ma questi che potrebbe spaccare la porta con una gran botta, manda incredibilmente il pallone sugli abeti alle spalle della pista di atletica dello stadio Catella, sprecando un’azione che dire ghiotta è poco.

Nella ripresa sale in cattedra Marcoccio, che al 3’ si vede ribattuto un tiro dopo una bella azione personale, poi, dopo un bel duetto Romeo-Dell’Orzo, che si conclude con un corner, il biondo mediano centra in pieno una traversa con un bolide da poco meno di una trentina di metri.

Nella fase centrale del tempo il match vive una fase di stanca. Forse entrambe le squadre sembrano accontentarsi. Nel finale, invece, tutto si rianima: al 39’ una fiondata di Di Maria dalle distanza termine di poco fuori, sul ribaltamento di fronte l’Alcamo trova il gol partita.

Venuti si invola solo sulla sinistra, entra in area e batte Zappulla. L’incontro, in pratica, finisce lì. Il Monreale non ha la forza di replicare e l’Alcamo trova tre punti nei quali ormai non credeva più.

 

 

 

 

 

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· Enzo Ganci · Editoriali

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