Mercoledì c'è il ritorno di Coppa Italia, poi due trasferte toste
MONREALE, 24 ottobre – Calma, non fasciamoci la testa. Così come erano giuste le esortazioni a non esaltarsi dopo le due vittorie consecutive, appare opportuno adesso non buttare a mare quello che di buono è stato fatto finora.
Ieri è andata male, è vero, anzi malissimo. Non tanto per il risultato, quanto, soprattutto, per l’atteggiamento. Ma si tratta pur sempre di un match isolato, dal quale si potrà trarre certamente insegnamento.
Il Ribera ha giocato una partita senza fronzoli, con una difesa arcigna, senza badare a fraseggi o all’estetica. Eppure su quattro tiri che ha indirizzato con una certa pericolosità verso la porta del Monreale, ha realizzato due gol, sui quali, peraltro, pesa una certa partecipazione della difesa locale (soprattutto sul secondo). Non è che la squadra allenata da Totò Brucculeri abbia fatto chissà che cosa, ha fatto soltanto il suo, agevolata però dalla pochezza che ieri, purtroppo, ha messo in campo il Monreale.
Se il giocatore più elogiato dal tecnico Scalia a fine gara era il ’94 Di Giovanni, pur rallegrandoci con il ragazzino per la bella prova fornita, non possiamo non osservare come qualcosa non abbia funzionato.
Piangere su se stessi, però non serve a nulla. Tanto più che mercoledì c’è il match di ritorno degli ottavi di finale della Coppa Italia d’Eccellenza contro la Parmonval (andata 2-3), nel quale i ragazzi dell’Audace avranno la possibilità di rifarsi e soprattutto (giocando in maniera diversa) passare il turno, cosa che porterà un bel bagaglio di entusiasmo.
Dopo di che, ci sarà da prendere fiato a buttarsi a capofitto nelle due trasferte consecutive, contro Alcamo e San Giovanni Gemini, prima del rientro al Conca d’Oro contro la Folgore.
Sarà da questo trittico di grande difficoltà che si potrà pesare la reale caratura della squadra del presidente Rosano e del diesse Natale Picano.