Una punizione da 40 metri vale il pari a 1' dal termine
MONREALE, 10 settembre – Ricordate lo spot televisivo dell’olio “Cuore” di tanti anni fa, con Dino Zoff testimonial? Diceva: «40 anni e non sentirli». Bene, è probabile che sia lo stesso slogan al quale si ispira Sergio Maggio. 40 anni ce li ha, ma sembra ancora un ragazzo.
Oggi una sua prodezza ha consegnato il pareggio al Monreale al cospetto della corazzata Akragas, che non fa mistero di puntare dritto alla vittoria del campionato d’Eccellenza. Le cose non si erano messe bene per i ragazzi di mister Scalia. Dopo soli 5’ gli agrigentini erano già passati in vantaggio, grazie ad una bella incornata di Gery Russello, bravo a svettare di testa su calcio d’angolo battuto da Cutaia.
E guardando il resto della partita non sembravano potere andare meglio. L’Akragas, sfruttando qualche svarione di troppo della difesa monrealese, si era divorato almeno tre occasioni da gol.
Se poi ci si mette che all’assenza del bomber Piero Dell’Orzo si aggiungeva l’infortunio del “bisonte” Romeo (al 25’ del primo tempo), si capisce come ci fosse poco da stare allegri. Ed invece il Monreale ha cominciato a pedalare, tirando fuori quella grinta e quello spirito di sacrificio che sono il sale delle squadre di Paolo Scalia. L’Akragas ha sofferto l’iniziativa della squadra di casa, ma – francamente – con le assenze in attacco cui si faceva cenno prima, non sembravano esserci molte speranze.
Ma l’Akragas non aveva fatto i conti con l’esperienza di Sergio Maggio, che calcisticamente tiene molto pelo sullo stomaco. Il capitano (anche se oggi la fascia la indossava egregiamente Ciccio Amato) è andato a calciare una punizione da una quarantina di metri. Ha visto il portiere piazzarsi male (Infantino, come dice il suo cognome, pur essendo bravo, non si fa ancora la barba) e con una palombella maligna lo ha gabbato, per la gioia del pubblico. È stata una liberazione. Il Conca d’Oro, anche questa volta popolato da un pubblico folto, è esploso. Il pareggio era strameritato. E’ vero che le occasioni dell’Akragas, specie nel primo tempo, avrebbero potuto chiudere il conto, ma è pur vero, che se non si mette la palla dentro, non ci si può lamentare se gli avversari poi si rifanno sotto.
Tra le cose che hanno funzionato di più, certamente la catena di sinistra formata da Ciccio Amato e Davide Rizzo. A loro (Sergio Maggio escluso) va la palma dei migliori in campo. Buona pure la prestazione di Salvatore Di Giovanni, il ragazzino di Piana degli Albanesi, che sulla corsia di destra ha giocato da veterano, non risparmiando nemmeno qualche buona randellata.
Adesso il calendario presenta la trasferta di Cammarata. Il Monreale ci andrà con la consapevolezza di avere una buona intelaiatura di gioco e soprattutto con la fiducia per non aver sfigurato di fronte alla prima della classe.
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