Il gol di "Super Mac" regala ai rosanero un insperato 2-2
PALERMO, 26 settembre – “Maccarone m’hai provocato?” Alzi la mano chi al 48’ del secondo tempo di Palermo-Lecce non ha pensato ad Alberto Sordi ed alla sua celeberrima minaccia davanti ad un piatto di maccheroni in “Un americano a Roma”. I rosanero erano già praticamente sconfitti, davanti ad una squadra salentina, che stava conducendo per 2-1 nonostante un forcing continuo degli uomini di Delio Rossi.
Con la zampata del bomber di razza, però, Massimo Maccarone, che era subentrato a Pinilla un quarto d’ora prima, ha spinto in rete la palla che tutto lo stadio gli chiedeva, dopo una prodezza di Pastore. E’ stata una liberazione per i 22mila del Barbera, che avevano sofferto per un’ora e mezza. I rosa, infatti, dopo un minuto della ripresa era sotto di due gol e tutto sembrava giocare contro di loro: precisione, arbitraggio, episodi. Insomma tutto quello che si poteva mettere in una pentola fatta di malasorte.
Chi aveva ancora davanti agli occhi il Palermo formato Juve e tutto quello che di buono era stato visto, scritto e detto all’Olimpico, beh, si è dovuto ricredere. Della partita contro il Lecce c’è da salvare solo il cuore. Per il resto, una squadra così difficilmente potrebbe recitare un ruolo di primo piano in campionato. La volontà è stata grande, d’accordo, ma errori difensivi, imprecisione in attacco e confusione sono stati i protagonisti del pomeriggio rosanero.
Pastore, invenzione del gol del pareggio a parte, non ha brillato, Ilicic, ench’egli, ha accusato una battuta d’arresto, ma se si pensa che messi assieme fanno quarant’anni, c’è da confortarsi sul loro futuro e sulle loro qualità.
Il primo tempo è davvero strano: a fare la partita è il Palermo, ma il gol lo mette a segno il Lecce. Ed il vantaggio dei salentini suona quasi come una beffa, se si pensa che a dare il dispiacere e Sirigu è Giacomazzi, uno che qualche anno fa giocava con la maglia rosanero e che non è certo rimasto nei cuori dei tifosi per le sue prestazioni strabilianti. L’azione della squadra di De Canio è davvero pregevole, fatta di appoggi intelligenti e precisi. Al termine la palla giunge a Giacomazzi che con una raoiata rasoterra, incoccia il palo interno che fa carambolare il pallone in porta alla spalle di Sirigu. Tutto questo succede all’8, quando fortunatamente c’è tutto il tempo per rimboccarsi la maniche e replicare. L’azione del Palermo, però, non è di quelle travolgenti, di quelle che fanno male così era capitato alla Juve giovedì scorso. Gli uomini di Delio Rossi comandano le operazioni di gioco, questo sì, ma il Lecce non va quasi mai in affanno. Anzi, qualche miuto dopo il vantaggio i salentini sfiorano il raddoppio con Olivera che da pochi metri angola troppo e manda sul fondo.
Le conclusioni del Palermo arrivano nel finale di tempo, entrambe di testa con Pinilla e Migliaccio. In entrambi i casi, però, Rosati ci mette una pezza e devia in corner. L’amarezza più grossa del primo tempo, semmai, arriva quasi allo scadere, quando il guardalinee vede un fuorigioco inesistente e ferma una bella azione del Palermo, che Pinilla conclude in gol.
Il peggio per i rosanero, però, deve ancora arrivare e ad inizio ripresa gli uomini di Delio Rossi se ne accorgono. Giacomazzi, ancora lui, serve alla perfezione Corvia in area e questi con un’inzuccata precisa mette all’angolo dove Sirigu non arriva. Fortunatamente il Palermo si scuote subito ad al 7’ dimezza lo svantaggio. Assist al bacio di Migliaccio per Ilicic che, solo davanti al portiere si fa respingere il tiro, Pinilla, raccoglie il pallone ed insacca con rabbia.
Rossi prova a cambiare qualcosa: mette dentro Bacinovic per Liverani, poi Hernandez per Nocerino. Il Palermo ci mette l’anima, ma i minuti passano e la frenesia aumenta.
Due colpi di testa imprecisi di Migliaccio e Munoz sembrano presagire ad una cocente sconfitta, ma a tempo scaduto, un tiro di Pastore viene respinto da Rosati, giusto a due passi da Maccarone che con destrezza insacca. Il Palermo potrebbe pure vincere se Hernandez un minuto dopo fosse più energico, ma forse per il buon Lecce visto ala Favorita sarebbe stato davvero una beffa.
IL TABELLINO
PALERMO: Sirigu; Cassani, Munoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Liverani (10’st Bacinovic), Noverino (17’st Hernandez); Pastore, Ilicic; Pinilla (30’st Maccarone).
In panchina: Benussi, Darmian, Kasami, Rigoni.
Allenatore: Rossi.
LECCE: Rosati; Rispoli, Gustavo, Fabiano, Mesbah; Grossmuller, Giacomazzi, Piatti (37’st Coppola); Jeda (24’ st Munari), Corvia, Olivera (20 st’ Sini).
In panchina: Benassi, Donati, Bertolacci, Ofere.
Allenatore: De Canio.
ARBITRO: Bergonzi di Genova.
RETI: 8’ pt Giacomazzi, 1’st Corvia, 7’st Pinilla, 48’ st Maccarone
NOTE: giornata coperta, terreno in non buone condizioni, spettatori 22.378 per un incasso totale di 295.203,00 euro. Espulso al 36’ st Giacomazzi per doppia ammonizione. Ammoniti per gioco falloso: 17’pt Migliaccio, 24’ pt Mesbah, 37’pt Fabiano, 41’ pt Cassani, 42’ pt Jeda, 42’ st Corvia. Angoli: 9-4 (4-3). Recupero: 2’pt e 5’st.
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