In un Barbera gremito i rosa chiudono con 3-2 sugli scaligeri
PALERMO, 15 maggio – Alla fine il “miracolo” è avvenuto: il Palermo, che qualche settimana fa sembrava spacciato, batte il Verona e conquista la salvezza, malgrado il concomitante successo del Carpi in casa dell’Udinese.
La permanenza del Palermo in serie A è il frutto di una striscia nel finale di campionato che ha ribaltato una situazione molto sfavorevole ai rosa e che ha condannato, oltre al Verona, squadra che era retrocesso per prima, anche il Frosinone e il Carpi.
Stasera, in un Barbera gremito, a differenza di tutto il campionato in cui la presenza dei sostenitori rosanero non è mai stata particolarmente numerosa, gli uomini di Ballardini, ultimo allenatore della lunga sfilza di tecnici ingaggiati quest’anno dal presidente Zamparini, hanno piegato la resistenza del Verona che ha onorato l’impegno fino alla fine.
Il Palermo è andato in vantaggio al 28’ grazie ad un sinistro rasoterra di Franco Vazquez che ha sorpreso un incerto Gollini. La doccia fredda per i tifosi rosanero, però, è arrivata al 49’, quando Viviani ha calciato col destro sul secondo palo, non lasciando scampo a Sorrentino, anche stasera, peraltro, autore di parate salva-risultato. A quel punto, con il Carpi che frattanto vinceva sul campo dell’Udinese, un brivido ha percorso la schiena del pubblico del Barbera. Ci ha pensato, però, Enzo Maresca, che di testa ha messo alle spalle di Gollini, ancora una volta alquanto incerto. Al 19’ della ripresa Gilardino ha poi messo il suo sigillo alla gara, insaccando di testa su preciso cross di Rispoli, partito, però in posizione di fuorigioco.
L’ultimo brivido della partita al 40’ a causa del gol segnato da Pisano (un ex), utile a far trascorrere nell’ansia gli ultimi 5’, ma insufficiente a regalare il pareggio al Verona. Al 51’ finalmente arrivava il triplice fischio dell’arbitro Irrati di Pistoia che significava Palermo salvo.