Il 6-1 ottenuto contro gli “arbereshe” fa proseguire la corsa dei biancazzurri. LE FOTO
PIANA DEGLI ALBANESI, 31 marzo – La grigliata di Pasquetta non ha lasciato scorie nella gambe del Monreale. A Piana degli Albanesi, nella terzultima di ritorno, arriva l’ennesima vittoria che mette ansia e pressione a San Gregorio e Trabia, le due battistrada del campionato.
Lo avevamo detto alla vigilia: il compito dei biancazzurri era quello di vincere e stare alla finestra, in attesa del risultato di Real Trabia-Ad Maiora Prizzi (il San Gregorio Papa gioca con il Palermo calcio a 5 e non fa punti). Detto, fatto: missione compiuta.
Con una prova attenta, condotta con la concentrazione di chi sa di avere un grande obiettivo davanti a sé, il Monreale si è sbarazzato senza eccessive difficoltà del Città di Piana che pure, come era giusto che fosse, non ha risparmiato una sola goccia di sudore per contrastare il passo di Lanza e compagni e che ha dato tutto per far bella figura davanti al proprio pubblico. Fermare il Monreale di stasera, però, sinceramente era difficile ed il divario presentato impietosamente dalla classifica è uscito fuori tutto. È uscito, però, alla distanza, quando il campo, giudice supremo di qualsiasi confronto, ha detto chi aveva birra e chi no.
La partita di Piana degli Albanesi è stata una passeggiata? Sì, ma solo per arrivare al palazzetto (a proposito, un impianto davvero bello). Dopo il fischio d'inizio del bravo Cangemi di Palermo, c'è voluto un tempo buono per allungare il passo ed avere ragione definitivamente della squadra locale. Nella prima frazione, infatti, pur manifestando una superiorità che è sembrata netta fin dalle prime battute, il Monreale non è riuscito ad esprimere quello che solitamente riesce a far vedere.
Nella ripresa, invece, i biancazzurri hanno fatto come faceva Marco Pantani sull'Alpe d'Huez: hanno cambiato rapporto, si sono alzati sui pedali e sono andati via, salutando gli avversari con una progressione micidiale di fronte alla quale il Città di Piana non ha potuto opporre più resistenza.
Decisamente un'altra storia rispetto alla prima frazione, nella quale c'erano voluti ben 20' per sbloccare il risultato. Ci aveva pensato Michele Patti, match winner dell'incontro, ed autore di quattro reti, a violare per la prima volta la rete del bravo portiere locale. Tiro di Costantino, corta respinta e zampata vincente del mancino 27.
Un minuto dopo la replica, sempre di Patti con un sinistro sul quale il portiere pianese non poteva nulla.
Il Monreale, però, a causa di un’ingenuità difensiva, dava la possibilità ai padroni di casa di tornare in partita e questi non si facevano pregare, accorciando le distanze al 27’ col capitano Marco Riolo.
Nell’intervallo, quindi, i biancazzurri avevano la possibilità di guardarsi in faccia e capire che sarebbe stato necessario cambiare passo per mettere in tasca il match, senza ulteriori esitazioni. E nella ripresa la musica cambiava di netto, col Monreale unico protagonista in campo. Al 9’ Roberto Di Simone, dopo una finta su un avversario, fiondava un destro imparabile per il pianese Sirchia. 6 minuti dopo Patti, stavolta aiutato dalla dea bendata, metteva in rete il pallone del 4-1, con la complicità di una deviazione fortuita di Falletta, quindi ancora Patti da due passi arrotondava il punteggio (5-1) e per concludere Davide Sorrentino, con uno schema su calcio piazzato, frutto dell’astuzia e dell’esperienza, depositava comodamente in rete la palla del definitivo 6-1.
Anche stavolta, però, come nel match di Ficarazzi, la cosa più bella dell’incontro era un gol non realizzato. Ci pensava, e chi sennò, il solito Patti, che stoppava un difficile pallone col petto, spalle alla porta e in semirovesciata acrobatica spediva poco sopra la traversa, facendo spellare le mani al drappello di monrealesi accorsi a Piana per gridare Monreale. Lo avesse fatto Cristiano Ronaldo lo avremmo visto per una settimana intera su Sky.
Alla fine erano appalusi, selfie, sorrisi e pacche sulle spalle per tutti. La sintesi del match era semplice ed immediata: questo Monreale va e cento all’ora, vince e convince. Fossimo nei panni degli avversari non dormiremmo sonni tranquilli.