Piccolo diario di bordo di Giorgio La Bruzzo, inviato ai Giochi coreani dell’agenzia Italpress
PYEONGCHANG (COREA DEL SUD), 22 febbraio - Chiamatela pure l'Olimpiade delle donne. Mentre le temperature coreane salgono un po' (siamo sopra lo zero ma sempre freddo fa), l'Italia continua a collezionare medaglie e i tre ori presi fin qui sono tutti al femminile: ha iniziato Arianna Fontana, che con l'argento in staffetta è già a quota 7 podi in carriera, ha proseguito l'esplosiva Michela Moioli nello snowboardcross e ieri è stato il turno di Sofia Goggia.
Che, non si offendano le altre, con tutta probabilità sarà lei il volto simbolo di questa Olimpiade italiana nell'Estremo Oriente. Sofia, 25enne bergamasca, ambiva sin da bambina di vincere un oro ai Giochi e il fatto che ci sia riuscita va al di là della realizzazione di un sogno d'infanzia. Perchè, nello sport come nella vita, il talento non basta. Servono anche lavoro e determinazione. E la Goggia ne è la dimostrazione: ha subito 4 operazioni in carriera ed è stata spesso costretta a guardare dal divano di casa le altre gareggiare, ma oggi è la prima sciatrice italiana a vincere l'oro nella discesa libera a un'Olimpiade. Ma Sofia è anche un bel personaggio. Non è, per intenderci, una che se la tira, anzi. Ascoltarla dopo ogni gara è uno spasso e per noi giornalisti anche una manna, perchè ti regala sempre qualche 'perla', come la storia del tappo di sughero come amuleto: un anno fa, proprio in Corea, vinceva la sua prima gara in Coppa del Mondo, era andata a festeggiare in ambasciata ma, anziché portare una bottiglia di champagne, per sbaglio si è ritrovata con una bottiglia di Lambrusco.
Di cui una dipendente dell'ambasciata ha conservato il tappo, consegnandoglielo a fine serata con una promessa: “me lo riporti fra un anno, dopo aver vinto in Corea”. Ma di aneddoti raccontati da Sofia ce ne sono parecchi: è stata lei stessa a rivelare dell'anellino portafortuna di Michela Moioli, sua grande amica. La Goggia piace perchè genuina, esuberante, ma al contempo professionale, il mix giusto per essere un'atleta di successo. Ben vengano storie come la sua o di altre campionesse come Ester Ledecka, la 22enne ceca che a sorpresa ha vinto il supergigante pur essendo una novizia nello sci alpino: il suo sport è lo snowboard e solo da un paio di anni ha deciso di esplorare questo nuovo orizzonte. Dopo aver vinto l'oro, si è presentata in sala stampa con gli occhiali da sci e non li ha tolti mai. Qualcuno ha avuto il coraggio di chiederle perchè e la sua risposta è stata fantastica: “non mi aspettavo di vincere e non mi ero truccata”.