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Under 19, il dischetto dice Villaurea Monreale: lo scudetto approda a Palermo

| Enzo Ganci | Calcio a 5

I salesiani pareggiano a 15” dalla fine con Scalavino, poi Scavo ai rigori completa il miracolo

PALERMO,23 giugno – Se qualcuno aveva problemi di cuore, faceva bene a rimanere a casa e a spegnere lo smartphone. Mettere nel conto la possibilità che il match potesse dispensare emozioni forti era certamente obbligatorio, ma forse così è stato esagerato.

Con una partita che ha messo a rischio le coronarie, il Villaurea Monreale vince lo scudetto Under 19, cioè la manifestazione su scala nazionale che si disputa fra le squadre vincitrici dei singoli campionati regionali, che in Sicilia la società salesiana si era aggiudicata nello scorso mese di aprile in quel di San Cataldo, provincia di Caltanissetta.
E così, al termine di un cammino lungo e faticoso, che ha visto capitolare nell’ordine: i calabresi della Catanzarese, i laziali del Serafico Eur Roma e i lucani del Ferrandina, i campioncini in erba della società verdeazzurra, sono approdati alla “Final Four” nazionale, che per la prima volta si è giocata a Palermo, nello splendido impianto del Paladonbosco.

Ieri sera, in semifinale, i ragazzi di mister Bobo Di Leo hanno superato il primo step, piegando senza eccessivi patemi gli abruzzesi del Celano, squadra dalla provincia de L’Aquila, oggi, infine, è andata in scena la sfida finale con i piemontesi della Top Five Torino.
Inutile dire quanto fossero grandi l’attesa e le speranze, per un appuntamento storico, che mai come questa volta sembrava alla portata.

Oggi, però, le cose si erano messe male, perché la squadra piemontese (una compagine solida e ben messa in campo, figlia di una società leale e perbene) ha fatto capire presto di non essere arrivata a Palermo per fare una gita, e si è portata su un doppio vantaggio, che sembrava poter tagliare le gambe a Scalavino e compagni. Ad andare a segno erano stati i piemontesi Costanzo e Franza, che mandavano le due squadre al riposo sul 2-0 per la Top Five.

Come insegna questo sport, però, non è mai finita fino a quando non è finita. E così, dopo 4’ della ripresa, Thomas La Barbera trasformava implacabilmente un calcio di rigore concesso dall’arbitro Martinico per un intervento maldestro del bravissimo portiere piemontese Colasanto su Tony Orlando.

Quando tutto sembrava volgere al peggio, poi, col cronometro che girava inesorabilmente e sembrava voler condannare i padroni di casa, è arrivato il “miracolo” del Villaurea e Paolo Scalavino, alla sua ultima partita con la maglia della società salesiana (dalla prossima stagione sarà un giocatore della Futura Reggio Calabria), con la rabbia di chi sta vedendo la sua fine, ha scaraventato in rete un destro velenoso, facendo esplodere il Paladonbosco.
Con questo, forse, Scalavino ha chiuso un karma: era stato lui a regalare il titolo regionale a 1’ dalla fine, è stato lui a tenere in vita la squadra nella finale nazionale.

Tempi supplementari, dunque, durante i quali le squadre, fisiologicamente stanchissime, hanno badato più a non scoprirsi, preferendo forse a livello inconscio la soluzione dal dischetto. Ed è stato qui che è successo l’inimmaginabile. In porta, nella lotteria dei rigori, si è presentato Tony Scavo, il più piccolo di tutti tanto anagraficamente, quanto fisicamente, che con la personalità di un campione affermato, ha parato ben tre tiri consecutivi alla Top Five, scatenando le ovazioni del pubblico. Nel frattempo Merenda, Francavilla e La Barbera non fallivano la conclusione dal dischetto, regalando al Villaurea Monreale un titolo nazionale che ricorderemo a lungo.

 



· Enzo Ganci · Editoriali

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