Il Monreale batte la capolista, contro il Capaci è poker servito

Partita vibrante che regala ai biancazzurri la quarta vittoria di fila. LE FOTO

MONREALE, 21 novembre – E’ stata la partita della grinta, della volontà e del carattere. La partita degli occhi di tigre e delle narici dilatate. Quella che serviva per fronteggiare la capolista e dire a tutti che il Monreale c’è e che non ha nessuna intenzione di mollare adesso.

Con un 5-4 “vietato ai deboli di cuore”, la formazione biancazzurra centra un poker di vittorie che adesso comincia a pesare tanto. Al Florio di Aquino, ancora una volta circondato da un numero consistente di tifosi, non è stata quella che si definisce proprio “una bella partita”. Difficilmente ci sarebbe stato spazio per l’estetica o per i virtuosismi. Specie contro una squadra rognosa come il Capaci, che ha nell’esperienza e nella furbizia le sue armi migliori. Armi che le hanno consentito, fin qui, di guidare la classifica del campionato e di mettere soggezione a tanti avversari.

Logico quindi, che non era lecito aspettarsi spettacolo. Quello che ci si doveva aspettare e che fortunatamente è arrivato è stata la concentrazione e la voglia di lottare da leoni su ogni pallone. Con queste risorse, a prescindere dall’avversario che si avrà di fronte, ci sarà la possibilità di dire sempre la propria.

Contro il Capaci è stata una vittoria meritata che, alla fine, seppur con un punteggio di misura, ha premiato la squadra che ci ha creduto di più e che ha creato le migliori e più numerose occasioni da rete. Il Capaci che, pronti-via, l’ha messa su quella che con un termine siciliano, molto efficace, si chiama “zziccusaria”, cioè la propensione a mettere pressione all’arbitro per ottenere il massimo dai suo fischietto, ha confermato di non essere in testa alla classifica per caso, ribadendo che con l’esperienza e con l’astuzia (oltre che con la tecnica) si vincono le partite e a volte anche i campionati.

Capitolo arbitro. Il signor Vuturo di Palermo ci ha messo pochi minuti per dimostrare la propria inadeguatezza a dirigere una partita di cartello, delicata per la classifica e per le sorti del campionato in generale. Il direttore di gara si è impegnato al massimo per rovinare l’incontro (peraltro nei normali canoni della correttezza), riuscendoci quasi completamente. Alla fine ha ottenuto il difficilissimo risultato di scontentare entrambe le squadre e di far uscire tutti dal campo con i nervi a fior di pelle. In tutta franchezza, un match di questo spessore avrebbe meritato ben altro fischietto.

Tornando al match, il Monreale ha lasciato intendere subito di voler fare propria l’intera posta e già al 4’ passava in vantaggio con un sinistro velenoso di capitan Lanza, che a dispetto della sua “veneranda” età, può essere considerato forse il migliore in campo, anche se tutti quelli impiegati oggi hanno giocato una gran partita.

Il Capaci perveniva al pareggio al 23’ con Giuseppe Bologna, bravo a sfruttare un’indecisione difensiva per infilzare il bravissimo Curcio. Lo stesso portierone monrealese al 29’, con un riflesso felino, parava un “libero” a Giambona. Era il segno che la ruota cominciava a girare, tanto che due minuti dopo, Vittorio Morello si travestiva per un attimo da Pippo Inzaghi, rubava palla ad un difensore e con una rasoiata malefica faceva esplodere il Florio per il momentaneo 2-1.

La ripresa cominciava con un bel gol del Capaci, firmato da Raveduto, che al 2’ con un destro rasoterra impattava il risultato sul 2-2. Ma le emozioni non erano affatto finite: al 13’ Michele Patti, sempre più decisivo, faceva “la fotografia” al portiere avversario con una botta sotto l’incrocio per il 3-2 Monreale.

Due minuti dopo rigore per il Monreale, che Rosario Tarallo trasformava con freddezza. A proposito di freddezza: glaciale quella di Pietro Costantino, che al 25’, mentre tutto il pubblico tratteneva il fiato, piazzava un rasoterra col contagiri che significava 5-2.

Il Capaci, però, dimostrava di possedere ancora mille risorse, prima trasformando un contestatissimo rigore con Giambona al 27’, quindi accorciando ulteriormente in pieno recupero con Giuseppe Bologna, fissando il punteggio che – fortunatamente – non si schiodava più dal 5-4. Quando, dopo ben 6’ di recupero, arrivava il triplice fischio dell’arbitro, il Florio esplodeva e con esso la felicità di tutto lo staff.

Ancora, come si suol dire, “non c’è niente”, anche perchè il campionato è lunghissimo, ma questo Monreale ha lanciato un messaggio chiaro e forte a tutti quanti: da ora in poi ci siamo anche noi.