Piove forte, scuola Mattarella allagata

Il dirigente Fundarò: "Chiediamo lo stato di calamità..."

MONREALE, 21 dicembre – Amaro ed ennesimo fuoriprogramma stamattina nella scuola "Mattarella" del plesso Monreale II di salita San Gaetano. A causa delle forti piogge di stanotte, i locali si sono allagati.

Non è la prima volta che accade questo spiacevole inconveniente. Capita tutte le volte che arriva un temporale, anche di media intensità. Non parliamo, poi, quando, invece, le piogge cadono abbondanti: la terrazza ubicata all’interno dei locali, che separa la zona destinata alle attività didattiche dalle stanze della presidenza, diventa una vera e propria piscina, come testimonia la nostra foto. E quando le piogge sono particolarmente intense il livello dell’acqua sfiora il mezzo metro di altezza.

Succede di più: che l’enorme quantità d’acqua si riversa all’interno dei corridoi, precipitando giù per le scale e trovando sfogo addirittura in via San Gaetano. Una situazione non più sostenibile, dicono tutti gli impiegati, poiché, in presenza di questo fenomeno, la zona dell’amministrazione resta completamente isolata ed inutilizzabile. Per avervi accesso, altrimenti, è necessario compiere un lunghissimo giro attraverso i corridoi interni, sempre che le monache dell’Istituto “Giacomo Cusmano”, i cui locali sono comunicanti con quelli della scuola, sia disponibili ad aprire i cancelli e consentire l’accesso alla presidenza. Qualche tempo fa, addirittura, le suore non erano presenti ed un violento nubifragio nel corso della mattinata, costrinse i presenti all’interno delle stanze a restare “segregati”, senza poter fare ritorno a casa. Una sorta di sequestro di persona, dovuto alle condizioni meteorologiche. Necessiterebbero interventi straordinari, anche perché, al di là di questi incresciosi episodi che si verificano quando piove forte, i locali sono a dir poco fatiscenti, con muffa, umidità e degrado che la fanno da padroni.

«Chiedo al Prefetto - scrive a mo’ di provocazione il dirigente scolastico, Antonino Fundarò - di essere autorizzato a decretare per questa istituzione scolastica lo stato di calamità naturale e poter adottare, così, tutte le misure idonee per la risoluzione di un problema che investe gli alunni e tutto il personale scolastico in servizio nel plesso. Varrebbe la pena, visto che questi locali non appartengono a nessuno, in virtù della legge sull’usucapione, in quanto usati dalla scuola fin dal 1964, rivendicarne la proprietà e conseguentemente bandire una gara per la vendita dell’immobile a qualche “multinazionale” , visto che come scuola non interessa a nessuno».