I Carabinieri di Monreale incontrano i ragazzi del liceo "Basile-D'Aleo"

"La legalità non è l'arte di promuovere e vendere se stessi"

MONREALE, 13 gennaio – È stata una lezione diversa dalle precedenti quella che il capitano dei carabinieri, Paolo Del Giacomo, comandante della Compagnia di Monreale ed Antonio Tarallo, capitano del nucleo investigativo della Compagnia, hanno svolto stamattina al liceo "Basile-D'Aleo" nell'ambito del progetto di promozione della legalità.

Nella palestra del liceo "Basile" Del Giacomo, in occasione del primo dei diversi incontri che il capitano effettuerà negli istituti monrealesi, ha incontrato gli studenti delle quinte classi dei licei classico, scientifico e artistico. È il settimo anno di fila che si svolgono queste lezioni itineranti per tutte le scuole del territorio e si tratta di un piano fortemente voluto dal ministero degli Interni.
"La legalità – ha esordito il comandante della compagnia – spesso è un termine abusato, inteso quasi come la promozione di se stessi. Dovete diffidare da talcuni promotori della legalità ed il concetto di questo termine va piuttosto normalizzato, certamente non sminuito. La lotta alla legalità non è fatta avendo solo come riferimento gli eroi, ma si concretizza con piccoli atti quotidiani, compiendo con coraggio piccoli gesti così come ha detto Robert Kennedy in un discorso del '66 in Sud Africa".
Una lezione quindi abbastanza fuori dagli schemi classici durante le quale Del Giacomo non ha voluto trattare i microaspetti della legalità come bullismo, violenza o droga, ma i macroaspetti. Una lezione imperniata sui doveri contenuti nella nostra Carta Costituzionale, considerata la pietra miliare del nostro vivere civile. "La costituzione – ha proseguito Paolo Del Giacomo – la legge, la società e lo sviluppo sono correlati".
Il capitano dei carabinieri, ha anche spiegato il concetto di uguaglianza, il dovere che ha un pubblico ufficiale, il senso di una "scuola" come luogo in cui si mettono nel piatto le conoscenze ed in cui ognuno è libero di acquisirne quanto ne desidera. Ha parlato di merito e capacità attribuito agli studenti, del dovere che hanno tutti i cittadini di contribuire al contesto sociale attraverso il pagamento delle tasse e del dovere di difesa della Patria, correlato all'articolo 11 della Costituzione, attraverso il quale l'Italia ripudia la guerra.
La parola è poi passata al capitano Antonio Tarallo che, invece, ha fatto una lezione sulle missioni militari all'estero i cui sono coinvolti i Carabinieri assieme all'esercito italiano. "Oggi – ha detto Tarallo – siamo presenti in quaranta paesi nel mondo con 9.400 unità impiegate. I nostri compiti non sono quelli di fare la guerra, come erroneamente spesso accade di ascoltare, ma abbiamo il compito di mantenere la pace, come, per esempio, ora facciamo nei Balcani o nel Libano, di addestrare le truppe del luogo, come in Iraq, tutto sotto l'egida dell'ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite). Non abbiamo la pretesa di esportare il nostro modello di democrazia ma insegnare nei paesi in cui interveniamo alcuni principi e regole del vivere civile".