La nostra esperienza di legalità alla cantina "Cento Passi"

La cantina Cento Passi

Una visita alla cantina dei "Cento Passi"

MONREALE, 25 febbraio – Qualche giorni fa la classe IV B del liceo classico "Emanuele Basile" di Monreale si è recata presso i terreni corleonesi confiscati alla mafia. Tali terreni sono stati confiscati a partire dagli ultimi decenni del '900 e per molti anni rimasero inutilizzati e abbandonati poiché non vi erano leggi che ne consentivano il riutilizzo.

Nell'anno 2000 finalmente sono stati affidati all'associazione "Libera Terra" la quale si occupa del riutilizzo dei territori confiscati al fine di impiegarli nella costruzione di edifici pubblici o piccole imprese, come in questo caso.

Oggi nei terreni corleonesi si trova uno degli edifici più rappresentativi della lotta siciliana contro la mafia: la cantina dei Cento Passi, nella quale viene prodotto vino proveniente dalle viti degli ex territori mafiosi. In questa cantina lavorano molti volontari e membri dell'associazione "Libera Terra", ma possiamo trovare anche dipendenti ben retribuiti.

Trovo che far parte di un'associazione come questa sia pericoloso, poiché la criminalità organizzata tutt'oggi tende a riappropriarsi dei territori che prima le appartenevano.

E come lo fa? Ovviamente ricorre all'utilizzo dei soli mezzi che possiede: le intimidazioni. Di recente, infatti, la cantina ha subito il furto di un trattore e la distruzione di un intero raccolto. Così giornalmente i dipendenti corrono diversi rischi. Ma la voglia di rivolta, la sete di giustizia, il desiderio di cambiare la nostra società corrotta è più forte della paura di dover cominciare da capo, di dover lottare nella consapevolezza che la propria vita è minacciata.

Credo che sia più dignitoso battersi per il benessere comune piuttosto che vivere la propria vita da vittime. Vittime del pizzo, degli attentati, vittime della corruzione, vittime del lavoro sporco e della malavita in senso largo. Per questo ribadisco che è meglio vivere un giorno da leone che cento da pecora. I ragazzi di oggi sono fortunati perché conoscono molto più di quanto conoscevano le generazioni passate alla stessa età, quindi bisogna sfruttare il vantaggio della conoscenza, perché una popolazione ignorante è più semplice da sottomettere e calpestare, ma la conoscenza può salvarci dalla corruzione del mondo. Concludo con questa celebre citazione di Giovanni Falcone: "Chi non ha paura di morire muore una volta sola".