Visita alla centrale elettrica di Termini Imerese e al sito di Solunto
MONREALE, 25 febbraio – Anche se potrebbe sembrare quasi impossibile un collegamento tra queste due componenti, di fatto è proprio quello che i ragazzi del liceo classico “Emanuele Basile” sono riusciti a compiere in una sola giornata.
In particolare le classi 3°B, 3°A e 4°A si sono date appuntamento presso lo slargo del Piccolo Ranch a Monreale per raggiungere in pullman la prima tappa di questo loro tour scolastico: la Centrale Termoelettrica Ettore Majorana di Termini Imerese. La visita, come ammette la docente accompagnatrice Maria Grazia Intravaia, è stata organizzata specialmente per aggiungere delle conoscenze ulteriori nello studio dell’energia elettrica, cominciato dagli studenti stessi durante le ore scolastiche, i quali già avevano affrontato un incontro importante con l’ingegnere dell’Enel. Con lei anche i docenti Nicolosi e Bonanno hanno accettato l’incarico di accompagnare la scolaresca, mostrandosi pronti a dare una mano agli alunni durante l’intera visita.
L’arrivo alla centrale è puntuale. Dopo essere stati delucidati dal personale della centrale sulle modalità di protezione, obbligatorie in quel luogo e su un primo quadro generale dell’energia e delle vari centrali che la producono, gli studenti vengono invitati a indossare l’elmetto protettivo e a seguire il personale, che per l’occasione ha fatto da Cicerone.
Dedicata allo scienziato Ettore Majorana, la centrale termoelettrica sorge sulla costa nord-occidentale della Sicilia e rappresenta, in base ai dati di produzione, una dei pilastri fondamentali per la produzione energetica dell’intera Isola, supportata dalle altre centrali di energia rinnovabile dislocate nel territorio siciliano. Dopo gli interventi di manodopera subiti nei primi anni sessanta, che hanno abolito del tutto la tecnologia del turbogas, la centrale oggi riesce ad aumentare l’efficienza di produzione, soprattutto nel massimo rispetto dell’ambiente. Essa infatti, dalla combustione del metano, riduce notevolmente le emissioni di CO2 nell’ambiente.
È il metano la materia principale che permette all’acqua, riscaldandosi, di trasformarsi in vapore. L’energia viene prodotta proprio grazie a questo vapore che, spinto all’interno di alcune turbine, a causa della pressione spinge le pale di queste, che automaticamente azionano il movimento di un alternatore, in parole povere un vero e proprio generatore. Il vapore già utilizzato non viene assolutamente disperso nell’ambiente, ma convogliato all’interno di un condensatore, viene raffreddato dall’acqua che viene attinta dal mare vicino alla centrale, e dunque può essere riutilizzato. La centrale si preoccupa molto anche dell’impatto ambientale che quest’acqua, utilizzata per il raffreddamento, può avere sulla popolazione marina. Al fine di evitare catastrofi ambientali, le normative impongono alla centrale di non rigettare in mare dell’acqua che abbia superato un limite massimo di gradi centigradi.
Una breve sosta per le strade di Bagheria e poi sulla riva di Porticello e, infine, i ragazzi raggiungono il sito archeologico di Solunto, situato strategicamente sulla sommità di un pendio proprio sopra il borgo, che spazia su una vista mozzafiato di tutto il golfo di Palermo. Grazie alla guida della professoressa Bonanno, diviene molto interessante scoprire le vecchie fondamenta di questa piccola cittadina costruita dapprima dai Fenici e in seguito ricalcata dall’urbanistica tipica dell’epoca ellenistica- romana con segni visibili sui reperti rimasti. Di particolare interesse sono i resti dell’antico teatro, la zona artigianale e l’Antiquarium. Molti dei resti principali, come spiega la docente, sono stati trasportati a Palermo al Museo Salinas, che conserva molte delle statue che probabilmente dovevano arricchire il borgo.
Senza alcun problema, gli studenti ritornano a Monreale, con grande stanchezza ed entusiasmo, ma soprattutto consapevoli che fare scuola significa anche questo.
*studente della III B del liceo classico "Emanuele Basile"