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Ragazzi, non dimenticate il rispetto per le regole

| Greta Marchisello | Istruzione

Lezione dell'Anps di Monreale su sport e legalità alla scuola di Pioppo

MONREALE, 27 marzo – Tanti gli argomenti trattati stamattina dal'Associazione Nazionale della Polizia di Stato, sezione di Monreale, all'istituto comprensivo "Monreale II". Bullismo, pedofilia, uso dei cellulari e naturalmenete tutti i rischi a cui i ragazzini, in questa fascia d'età, possono andare incontro.

Santo Graziano, presidente ANPS sezione di Monreale, ha introdotto gli argomenti che sono stati illustrati ed ha invitato i circa ottanta alunni che hanno assistito all'incontro a ragionare con la propria testa. "La mafiosità - ha detto Graziano - va contrastata con la nostra cultura, con piccoli gesti, come il semplice rispetto delle regole, possiamo fare la differenza".

È intervenuto, quindi, Antonio Tolone, assistente capo, psicologo della Polizia di Stato, che ha voluto tenere una lezione dialogica con i ragazzi, un brainstorming, interagendo con loro attraverso domande e risposte, sul tema "Sport e legalità" e su cosa questo tema suscita in loro, mettendo in evidenza la correlazione tra l'uso di sostanze dopanti e il falsare il risultato. "Le regole hanno una loro funzione – ha sotenuto l'assistente capo - altrimenti non si potrebbe stare insieme".

Una breve lezione sulle regole stradali l'ha condotta, ivece, l'ispettore capo Giuseppe Bascone, addestratore del reparto motococlisti e uomini delle volanti, nonchè responsabile del reparto scorte. È intervenuto spiegando che il rispetto delle norme stradali è di fondamentale importanza, per salvare la propria vita e quella altrui.
Antonio Calabretta, dal canto suo, due volte campione italiano di karate, ha eseguito una dimostrazione ai ragazzi, spiegando le regole di questo sport, il rispetto delle stesse e le tecniche di difesa, ovvero dove colpire e cosa colpire.

Pietro Intravaia, storico della sezione ANPS, ha poi tenuto una breve lezione di storia dall'unità d'Italia; ha commentato il contesto storico in cui è nato l'inno di Mameli. " L'unità d'Italia in realtà - ha sostenuto Intravaia - si salda con la prima guerra mondiale, dove la Patria era un valore rispetto ai giorni nostri dove questo valore, purtroppo, è scaduto". Infine tutti in piedi a cantare l'inno.

Per ultimo il gruppo dell'ANPS, con il valido aiuto di Francesca Mannino, segretaria economo e tesoriere della associazione fondatrice della sezione di Monreale, ha mostrato un documentario emozionante ed interessante sulla mafia, con interviste fatte a familiari di vittime della mafia con i loro drammatici racconti.

· Enzo Ganci · Editoriali

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