L'iniziativa nel giorno del ricordo della strage di Capaci. LE FOTO
MONREALE, 23 maggio – Un muro per contenere e per costruire, un muro per arginare e per elevare. Contenere ed arginare l'illegalità, elevare e costruire spazi di legalità. Un muro, cartaceo e metaforico, che ha fatto da fondale all'iniziativa didattica che si è tenuta oggi all'istituto Veneziano-Novelli per commemorare le vittime delle stragi di mafia.
Un momento di riflessione comune sulla cultura della legalità, cui hanno partecipato alunni di tutte le classi, dall'infanzia alle medie. Guidati dagli insegnanti in un percorso formativo che si intreccia con il curricolo verticale, i ragazzi hanno condiviso gli elaborati grafici e testuali realizzati affiggendoli al "muro della legalità" come mattoni di foggia diversa, ma utili tutti alla costruzione. Ciascun elaborato, ovvero ciascun mattoncino, la risultanza di un lavoro didattico prodotto all'interno delle classi in forma di disegni, cartelloni, commenti, lettere, aforismi, ritratti.
Tra questi, un contributo significativo, quasi una chiave di volta, è stato rappresentato da una lettera che gli alunni delle medie hanno indirizzato ai compagni della scuola Falcone dello Zen per esprimere solidarietà e vicinanza a questa comunità scolastica segnata da un momento particolarmente difficile. Consapevoli di essere costruttori del futuro, ma anche depositari del passato, gli alunni hanno posto l'accento sull'eredita esemplare ricevuta dagli eroi che hanno consacrato la propria vita alla lotta contro la mafia e sulla necessità di guardare con fiduciosa speranza a un domani migliore.
Solidale con la scuola Falcone tutta la comunità scolastica della Veneziano -Novelli che, come ha ribadito il dirigente Marco Monastra, non deve mai rinunciare ad essere presidio di legalità nel territorio.
Hanno partecipato e condiviso con entusiasmo l'iniziativa il sindaco Alberto Arcidiacono, il presidente del Consiglio comunale Marco Intravaia, gli assessori Letizia Sardisco e Rosanna Giannetto e il consulente del sindaco, Salvo Giangreco.