Tornano i commissari esterni
ROMA, 5 gennaio – Negli ultimi tre anni la scuola ha vissuto gli effetti della pandemia che hanno comportato la necessità di modificare successivamente le modalità di svolgimento dell’esame di Stato.
Un esame che, a conclusione del secondo ciclo di istruzione, costituisce un passaggio sostanziale e simbolico nel processo di costruzione del proprio progetto di vita. E' momento finale dell’intera esperienza scolastica, in cui esprimere le conoscenze, le abilità e le competenze sviluppate nei percorsi formativi. Per queste ragioni con specifica nota informativa il ministero ha fornito nei giorni scorsi le informazioni sintetiche circa lo svolgimento dell’esame di Stato 2023, che non innovano il quadro normativo ma, più semplicemente, lo richiamano nei suoi caratteri generali, per favorirne la conoscenza in particolare da parte degli studenti e delle loro famiglie.
Nel 2023 l’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione tornerà a essere configurato secondo le disposizioni del decreto legislativo 62 del 2017. L’esame sarà costituito da due prove scritte a carattere nazionale e un colloquio. La prima prova scritta accerterà la padronanza della lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti. La prima prova sarà comune a tutti gli indirizzi di studio e si svolgerà con modalità identiche in tutti gli istituti, con durata massima di 6 ore. I candidati potranno scegliere tra tipologie e tematiche diverse. Verranno proposte sette tracce, trasversali a tutti gli indirizzi di studio, che potranno fare riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale.
La seconda prova scritta avrà per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio. Con apposito decreto ministeriale saranno individuate, entro il mese di gennaio 2023, le discipline oggetto della seconda prova scritta. Verranno inoltre fornite specifiche disposizioni circa la declinazione di tale prova relativamente ai percorsi dell’istruzione professionale interessati dal recente riordino. E’ prevista una terza prova scritta in alcuni casi particolari (per le sezioni ESABAC, ESABAC techno ad opzione internazionale, per le scuole della Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e per le scuole con lingua d’insegnamento slovena).
Il colloquio si svolgerà in chiave multi e interdisciplinare al fine di valutare la capacità dello studente di cogliere i nessi tra i diversi saperi collegandoli opportunamente tra loro e sarà finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale. Le commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione torneranno ad assumere l’ordinario assetto e saranno composte da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre membri interni all’istituzione scolastica e tre membri esterni.
La valutazione finale, secondo normativa vigente, si definirà con il riparto dei 100 punti a disposizione della commissione, come segue: credito scolastico massimo 40 punti; primo scritto massimo 20 punti; secondo scritto massimo 20 punti; colloquio massimo 20 punti. Il punteggio minimo complessivo per superare l’esame di Stato è di sessanta centesimi.