Scuola, dal 26 aprile tutti in classe in zona gialla e arancione

Per la zona rossa probabile attività in presenza fino alla terza media e almeno al 50 per cento alle superiori

ROMA, 16 aprile – Durante la conferenza stampa in corso di svolgimento e tenuta dal premier Mario Draghi, in merito alla situazione epidemiologica ed alle possibili riaperture, sono arrivate novità anche per il mondo della scuola.

L’intento del governo, così come trapelato nei giorni scorsi da fonti governative, è quello di riportare in classe tutti gli studenti per l’ultimo mese scolastico di questo anno anch’esso particolarmente travagliato per via della pandemia. È per questo che in previsione dell’adozione dei provvedimenti propedeutici alla riapertura, il governo non ha tralasciato di riservare la giusta considerazione verso il tema del rientro tra i banchi di scuola degli studenti italiani.

Di poco fa l’annuncio secondo cui dovrebbe avvenire la riapertura delle scuole e la ripresa delle attività didattiche in presenza al 100 per cento a partire dal 26 aprile in zona gialla ed arancione, tranne che per la zona rossa. A tale conclusione si sarebbe arrivati a seguito della cabina di regia tenutasi stamattina a Palazzo Chigi. Per quanto riguarda le zone rosse, sempre a partire dalla stessa data, invece, le attività didattiche dovrebbero svolgersi in presenza fino alla terza media ed almeno al 50 per cento per la scuola secondaria di secondo grado.

L’ultimo scorcio di aprile dovrebbe dunque segnare una data importante per il mondo della scuola e garantire il rientro a scuola di tutti gli studenti italiani. La stessa possibilità di riapertura in zona rossa, anche se con criteri più stringenti rispetto alle zone gialle ed arancioni, rivela una novità importante perché, come ricordiamo, fino ad oggi in zona rossa le attività didattiche sono in presenza solo fino alla prima media, a distanza per le restanti classi di grado superiore. Per le zona arancione, invece, fino ad oggi le scuole secondarie di secondo grado operano in presenza ancora nella maggior parte dei casi al 50 per cento e fino al 75 per cento a seconda delle varie situazioni territoriali.

Le novità annunciate per il mondo della scuola segnano dunque una prospettiva che fa intravedere un netto cambio di passo in linea con le riaperture annunciate e previste anche per altri settori e che alla base di attente valutazioni territoriali operate da vari tavoli tecnici prefettizi, in queste ore al lavoro, permetteranno un graduale ritorno alla normalità.