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Ci stiamo mettendo il cuore, ma la didattica in presenza avrà sempre la meglio

| Antonella Lo Presti | Istruzione

Finita l’emergenza, sarà bene riflettere sui risultati di questo forzato esperimento sociale, su quanto e cosa va recuperato e riproposto

MONREALE, 11 aprile – In questo tempo strano che stiamo attraversando, in questo tempo di sospensione in cui stiamo sperimentando che non tutto è sempre scontato, che non tutto è sempre dovuto, il cambiamento più radicale sicuramente è avvenuto nel delicato processo di interazione sociale a tutti i livelli.

Nei rapporti interattivi rientrano anche le dinamiche d’insegnamento-apprendimento che, nel bene e nel male, docenti di tutte le età e di tutti gli ordini di scuola, hanno cercato di salvaguardare, attivando modalità più o meno sofisticate, più o meno tecnologiche. “Ci stiamo mettendo il cuore”, dicono gli insegnanti, e, secondo me, anche un po’ di fegato e di intestino. Perché è chiaro che “lasciare compiti” è la parte più semplice del processo, ma è altrettanto chiaro che dietro a tale assegnazione c’è un vero e proprio lavorio mentale che ha messo in crisi finanche il docente più navigato. Trovare il giusto metodo, il modo di raggiungere tutti i ragazzi (#nonunodimeno), l’equilibrio fra il quanto e il quando, la piattaforma più completa o semplicemente il modo più semplice di avere e dare feedback, hanno caratterizzato le prime settimane di questa ormai nota didattica a distanza.

Adesso che le scelte di fondo sono state vagliate e selezionate, i docenti hanno ripreso in mano le redini del processo e proseguono con meno intoppi in questo mare virtuale dell’apprendimento a distanza. Uso di proposito l’espressione “mare virtuale” perché gli insegnanti lo sanno bene che, per quanti sforzi, link, tutorial, video lezioni e video conferenze possano mettere in campo, il risultato non sarà mai lo stesso della didattica in presenza dove “il prendere per mano” l’alunno e condurlo al successo formativo è sicuramente più semplice e, in particolar modo, è sicuramente più controllabile. La sensazione di sentirsi immersi, forse, dipende proprio da questo: il docente, in questo momento, non ha quel feedback immediato che gli fa capire, anche con un semplice sguardo, di essere arrivato alla mente e al cuore di ciascuno. Deve fidarsi dei dati oggettivi restituiti, dopo aver scremato le interferenze parentali su quanto viene consegnato. Perché, soprattutto nella scuola primaria, il processo è senz’altro mediato dagli strumenti tecnologici ma è pure ri-mediato dai genitori, che sono il tramite tra bambini e insegnanti. Questi genitori, che per anni hanno costituito l’altra parte della barricata, adesso sono i nostri più fidati alleati, quelli che ci permettono di arrivare ai bambini (soprattutto a quelli più piccoli) e quelli che, per conto nostro, dicono ai figli cosa fare, cosa studiare e soprattutto come. Il cambio di prospettiva non è irrilevante e presuppone un rapporto di fiducia reciproco ancora più intenso rispetto al fare scuola in modo tradizionale.

Questo tempo da Covid-19 ci ha messo a dura prova, ma ha contribuito a far emergere in ognuno di noi risorse di cui, forse, ignoravamo l’esistenza. Così, sempre più spesso, il web è testimone di un’esplosione di attività innovative che, grazie alle tecnologie, costruisce ponti e legami laddove l’emergenza sanitaria aveva creato isolamento e separazioni. Anche in questo un ruolo attivo l’hanno avuto gli insegnanti che si sono fatti promotori di lodevoli iniziative in cui la cooperazione a distanza si è trasformata in manifesti di colorata armonia.
Finita l’emergenza, sarà bene riflettere sui risultati di questo forzato esperimento sociale, su quanto e cosa va recuperato e riproposto anche quando gli alunni saranno nuovamente seduti fra i banchi, su quanto proficuo sia stato questo tempo in cui sono state abbattute le barricate sociali e su quanto più utile sia per tutti, quando si tratta di minori e di educazione, ritrovarsi tutti dalla stessa parte.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 3 aprile – L’ingresso del sindaco Alberto Arcidiacono in Forza Italia, con tanto di comunicato stampa corredato di foto, mossa che mancava solo del crisma dell’ufficialità, segna un preciso spartiacque nella politica recente della nostra cittadina.

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