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Un cortometraggio per raccontare la storia del territorio: ottimi risultati per “C’era una volta Iato”

| Maria Modica | Istruzione

È stato realizzato dalla scuola “Riccobono” di San Giuseppe Jato. La regia è di Donatella Taormina

SAN GIUSEPPE JATO, 14 marzo – C'era una volta Iato è il frutto di un piccolo sogno: raccontare la storia del monte e dei suoi antichi abitanti per poter promuovere il territorio, tra i ragazzi e non solo. In realtà l’idea è nata dal bisogno di raccontare tramite un video, la storia di Iato ai visitatori del museo Case D’Alia, piccolo gioiellino della valle dello Iato, che però non possedeva, e non possiede, un video sulla storia dell’antica città.

Ma “C’era una volta Iato è anche il frutto di una piccola scuola di provincia, realizzato con pochi mezzi e materiali, insieme a colleghi e ragazzi volenterosi. “Per noi – afferma una nota – così piccoli, essere inseriti in un contesto “Internazionale” come Firenze archeofilm è davvero grandioso, e ancora adesso siamo increduli di tale opportunità”.
“Il cortometraggio – afferma Donatella Taormina, insegnante della scuola Riccobono, regista del corto – è stato realizzato nell’ambito di un progetto curricolare di continuità tra le classi di quinta primaria e prime secondaria di primo grado. La tecnica utilizzata per il corto è quella delle ombre cinesi con la narrazione di 12 alunni. La sceneggiatura del testo è stata scritta da me con la consulenza scientifica del dottor Alfano (esperto di archeologia medioevale) e di Lucina Gandolfo (direttrice del parco archeologico di monte Iato). Io non sono una storica e il loro apporto è stato fondamentale. Proprio Lucina Gandolfo mi ha proposto di far partecipare il corto ad un festival di archeologia.


Ma devo anche ringraziare coloro che mi hanno fatto amare e conoscere monte Iato e la sua storia. Circa 20 anni fa, ho avuto la fortuna di frequentare un corso regionale di "Operatore archeologico" che mi ha segnato ed ispirato. Tra i miei prof. c'erano dei grandi nomi, che hanno sempre avuto un forte legame con Iato: Ferdinando Maurici e Sebastiano Tusa. Grazie a loro mi sono innamorata di monte Iato e dell'archeologia in genere. E i loro racconti, affascinanti, misteriosi, divertenti,... li ho sempre custoditi in cuor mio, e sono rimasti lì finché ho deciso che era giusto condividerli.
Purtroppo tutti sappiamo cosa è successo il 10 marzo… Guardando un’intervista video che riguarda il professor Tusa, lui stesso dice che “se vogliamo un futuro strategico per questa regione dobbiamo basarci sulla cultura e sul turismo”. Meravigliosa la sua idea di pensare i musei e le aree archeologiche come luoghi quasi quotidiani o frequenti, dove andarsi a prendere un caffè o incontrarsi con gli amici. Nell’intervista dice pure che: “dobbiamo fare di questa offerta culturale in Sicilia, che è enorme, strepitosa, qualcosa che sia appetibile. Quindi: comunicazione e adeguamento agli standard europei”.
Questo piccolo documentario è anch’esso frutto di questo sogno e desiderio, e spero che possa diventare un’occasione di promozione reale per il nostro territorio! Pertanto vorrei dedicare questo video al carissimo professor Tusa che ha sempre avuto a cuore la nostra Sicilia”.

Anno di produzione: 2017
Regia: Donatella Taormina
Consulenti scientifici: Dott.ssa Lucina Gandolfo (direttrice del Parco archeologico di monte Iato) e dott. Antonio Alfano (presidente del gruppo archeologico “Valle dello Iato”)
Montaggio e fotografia: Walter Pegoraro e Donatella Taormina
Musiche: non originali
Durata del film: 20:41
Sinossi: Sullo sfondo di scenari e personaggi realizzati con ombre cinesi, 12 ragazzi narrano la storia di Iato, da città elimo-sicana a ultima roccaforte musulmana di Sicilia in lotta contro Federico II di Svevia. Il corto è stato realizzato in ambito scolastico, durante un progetto dedicato alla storia di monte Iato.
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=mWp22IDtnUw
Link backstage: https://www.facebook.com/donatella.taormina.9/posts/2362403090572794?notif_id=1552074253837100¬if_t=feedback_reaction_generic

 

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