Domani Il liceo scientifico "Basile" di Monreale all’istituto di Biologia Molecolare del Cnr

Importante esperienza laboratoriale dopo quella vissuta alla clinica Demma

MONREALE, 2 febbraio – “Studiamo…sperimentando” - dicono gli studenti della classe 5 A del liceo scientifico di Monreale, che si apprestano domani a vivere un’altra esperienza laboratoriale significativa e coinvolgente, dopo quella realizzata l’anno scorso presso il Centro di Embriologia della clinica Demma.

Questa volta la location è l’Istituto di biologia molecolare del CNR di Palermo. Lì, con camici e attrezzi specialistici, all’interno dei laboratori opportunamente attrezzati, seguiranno l’estrazione del DNA e la fecondazione delle uova del riccio di mare per discutere poi, a scuola, delle implicazioni bioetiche che si legano alle sperimentazioni biotecnologiche.

L’attenzione e la sensibilità da parte dei docenti verso i temi della bioetica hanno visto congiungere, da diverso tempo, nel liceo scientifico, discipline diverse, come la biologia e la filosofia, per dare vita a unità didattiche di apprendimento (UDA) trasversali, che grazie alla sinergia delle progettazioni curriculari, mirano a tirar fuori le materie scolastiche dal loro isolamento formativo e talvolta da un improduttivo tecnicismo.

Nel nostro tempo, infatti, si registrano -insieme alla rivoluzione telematica- anche una serie di cambiamenti che riguardano da vicino il campo bio-medico, sostenuti dalle più avanzate ricerche di genetica e di biologia. In questa prospettiva, la presentazione della bioetica nei manuali scolastici di scienze e non solo in quelli di filosofia costituisce un aspetto non banale di questa vicenda.

Dalla scoperta della struttura del DNA, compiuta nel 1953 da J. Watson e F. Crick, al lancio, nel 1988, del Progetto Genoma con l’obiettivo di conoscere la sequenza completa del DNA umano e di localizzare gli 80.000-100.000 geni contenuti nei cromosomi, la biologia molecolare ha avviato l’uomo verso la conoscenza della sua base biologica mettendolo in condizione di esaminarla, ma anche di modificarla.

In questo senso, l’esperienza scolastica laboratoriale, qual è quella prevista per domani all’IBIM, servirà agli studenti non solo per comprendere e interpretare gli esperimenti basati sull’uso del DNA, dell’RNA o delle proteine, ma anche per accostarsi all’analisi delle implicazioni bioetiche che si legano alle tecniche dell’ingegneria genetica e del DNA ricombinante, dal momento che non tutto ciò che è tecnicamente possibile è anche moralmente lecito.