San Cipirello, classi troppo affollate, prosegue la protesta dei genitori all’istituto per l’Agricoltura

Organizzato un sit-in. Una classe con 29 alunni

SAN CIPIRELLO, 20 ottobre – Continua la protesta all’Istituto professionale di Stato per l'Agricoltura e l'Ambiente. Sabato mattina un gruppo di genitori ed alunni ha organizzato un sit-in davanti l’ingresso dell’edificio scolastico che sorge al confine fra San Cipirello e San Giuseppe Jato. L’indice è puntato contro il sovraffollamento di alcune classi.

In particolare la terza, frequentata da 29 alunni, a cui si aggiungono il docente e tre insegnanti di sostegno per altrettanti allievi disabili. In tutto 33 persone, con cattedra ed armadio in circa 35 metri quadri. Quando, in base all’indice di affollamento previsto dai decreti ministeriali, di metri ne servirebbero almeno il doppio. Numeri che cozzano abbondantemente con la riforma della «Buona scuola», che avrebbe dovuto mettere fine alle cosiddette «classi pollaio». L’istituto di via Sanfilippo accoglie 147 alunni in 9 aule, ma per garantire le lezioni a tutti gli iscritti, si è costretti a violare i parametri fissati nel 2009 dal Miur e le norma relativa alla prevenzione incendi.

Una delle classi “sgabuzzino”, di circa 17 metri quadri, è frequentata anche da un’allieva in carrozzina, costretta allo slalom fra banchi, sedie e porte per raggiungere il proprio banco o per guadagnare la via d’uscita. Ma paradossalmente non è un problema di spazi: all’interno della scuola, infatti, potrebbe essere ricavata un’altra aula, in grado di accogliere la metà degli alunni che affollano l’unica classe del terzo anno. “Mancano però gli insegnati – spiega la fiduciaria Maria Bruno – per poter coprire le 32 ore di lezione settimanali della nuova classe”.
Così ci si è ritrovati con una terza affollata oltre i limiti consentiti, con gravi ripercussioni anche sul regolare svolgimento delle lezioni. L’ipotesi di inviare altri docenti è stata però più volte esclusa dall’Ufficio scolastico provinciale, a cui si erano rivolti sia la dirigenza scolastica che i genitori. Fondata nel 1963, la scuola fa capo all’Istituto comprensivo “D’Aleo-Basile” di Monreale ed accoglie alunni della valle dello Jato, del Monrelese e di Palermo.

Un istituto, che pur fra mille difficoltà logistiche ed ambientali, ha raggiunto obiettivi didattici di eccellenza: nelle scorse settimane ha ottenuto il primo premio all’Expo di Milano per il progetto "A scuola di impresa e legalità", con idea imprenditoriale il cui scopo è favorire all'estero i prodotti tipici siciliani. “Facciamo del nostro meglio per fornire ai ragazzi una preparazione adeguata – ci dicono gli insegnanti –, ma fare lezione in classi così affollate rischia di pregiudicare ogni risultato”. “L’unica alternativa – denunciano i genitori – sarebbe quella di iscrivere in città i nostri figli facendoli però viaggiare su pullman stracolmi, con orari impossibili per raggiungere scuole sovraffollate come questa”.

(fonte vallejatonews.it)