"Dobbiamo essere i mediatori culturali con i nostri ragazzi"

Presentato ieri il libro di Concetta Giannino. LE FOTO

 MONREALE, 23 maggio – La presentazione di un libro è sempre un evento culturale importante, ma quando questo si coniuga con il mondo della scuola l'argomento diventa particolarmente sentito, perché coinvolge una larga fetta della società civile.

È quanto accaduto ieri pomeriggio alla presentazione del libro di Concetta Giannino, dirigente del liceo “Basile-D'Aleo”. La splendida sala dove si trova la collezione della Posabella, al complesso Guglielmo, ha fatto da cornice, con la presenza di un folto pubblico, alla presentazione del libro “Partecipare per crescere – Come aiutare la scuola italiana a crescere cittadini migliori”.

È uscito fuori un dibattito molto interessante nel quale gli ospiti, come in un Agorà, hanno ribadito fortemente il valore della scuola non solo come comunità nella quale si apprende il sapere, ma come luogo per diventare futuri cittadini consapevoli di se stessi e per
questo pronti ad affrontare il mondo.

Sono intervenuti il sindaco, Piero Capizzi, che ha introdotto il dibattito, Maria Luisa Altomonte, dirigente dell'USR (Ufficio Scolastico Regionale), la stessa Giannino, Nadia Granà, assessore alla Pubblica Istruzione, Sebastiano Pulvirenti, ispettore della Pubblica Istruzione, Giuseppe Cangemi, assessore alla Cultura, Annalisa Gigante, presidente dell'associazione genitori del liceo e Giuseppe La Mantia, rappresentante del consiglio d'istituto del liceo. I lavori sono stati ottimamente coordinati da Rosy Cicatello, docente di latino e greco.

Per il sindaco Capizzi la scuola ha un ruolo fondamentale come luogo di crescita e di partecipazione ed i docenti devono promuovere la scuola come idea di innovazione e cambiamento.

“C'è una bella atmosfera di amicizia – è intervenuta la Altomonte – che conferma le doti relazionali e manageriali di Concetta Giannino. Un dirigente – ha proseguito il direttore dell'USR – ha il compito di interagire con i genitori, con le istituzioni, che oggi sono ben presenti e partecipi. Sono sicura che da questo dibattito emergeranno spunti ed idee innovative”.

A queste affermazione fa eco l'intervento di Nadia Granà: “La gestione delle scuole, così come quella del patrimonio pubblico, deve essere un fatto sempre più collettivo. Far partecipare i cittadini alla vita pubblica e trasmettere questo senso di appartenenza ai nostri studenti non è solo un atto etico, ma è un'opportunità di scoprire energie e competenze. La scuola fornisce l’opportunità di costruire reti concrete fra persone, giovani, associazioni, amministrazioni, il mondo del volontariato. Giovani, famiglie, scuole, anziani, associazioni, amministrazioni - ha concluso la Granà - sono in questa visione tutti stakeholders, testimoni diretti, competenti e interessati, che devono essere parte attiva di un progetto-processo di costruzione di una nuova cittadinanza, in cui le relazioni tra le persone e le risposte alle esigenze dei cittadini siano sempre più strettamente connessi”. Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'assessore Cangemi.

Un'analisi tecnica l'ha invece fatta Sebastiano Pulvirenti proprio sul testo del quale ha evidenziato gli aspetti peculiari come l'attenzione alla organizzazione aziendale, al bilancio organizzativo e partecipato ed all'ascolto, ovvero al rapporto concreto che si deve instaurare tra la scuola, le famiglie ed il mondo del lavoro.

Grande apprezzamento, ha poi formulato il rappresentate del consiglio d'istituto, La Mantia, come a voler sottolineare le parole del libro, sul confronto che si è creato tra la dirigente e gli studenti. “Anche se a volte il confronto è stato un po' aspro – ha detto La Mantia - alla fine siamo arrivati ad un compromesso”. La partecipazione del mondo delle famiglie si è fatta sentire con la Gigante che ha sottolineato il ruolo dell'associazione con la capacità di autofinanziarsi per reperire risorse da investire nei proietti della scuola.

Un'emozionata Giannino, dopo i ringraziamenti di rito ed in particolare alla propria famiglia, ha spiegato le ragioni che hanno portato alla stesura di un libro come questo che potrebbe sembrare solo diretto agli addetti ai lavori ma se si legge ci si accorge che il linguaggio usato è molto semplice e dunque fruibile da tutti.

“Noi dobbiamo essere i mediatori culturali dei nostri ragazzi – ha detto la Giannino, dirigente di ben sette istituti, di cui due serali dal prossimo anno -. Da questo primo anno ho voluto mettere a sistema un lavoro di competenze al servizio degli altri, soprattutto dei ragazzi, con una rete di lavoro con le scuole e le istituzioni del territorio. Dobbiamo avere la capacità di fare sistema per costruire e reperire risorse sufficienti per i nostri ragazzi”.

Infine una serie di interventi di studenti ed altri ospiti ha chiuso il pomeriggio nel quale la scuola ha finalmente ripreso un ruolo centrale nel dibattito sociale.

I proventi del testo, sia quelli dell'editore, la Currenti Calamo editore, assente per motivi personali, ma che con un messaggio letto dalla vicepreside Carmen Bonanno ha voluto partecipare, che della stessa autrice, saranno devoluti alla scuola per mettere in campo progetti per i ragazzi. Già dal prossimo anno le classi saranno dotate di tablet per una didattica interattiva dove lo strumento tecnologico farà la sua parte ed affiancherà la didattica tradizionale.