Senza grandi ideali la politica è davvero poca cosa

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
un recente sondaggio condotto da Demos per conto dell'Università di Urbino ha rilevato che la migliore amica dell'Europa è la generazione Z.

Infatti, il 65% dei giovani fino a 35 anni crede fermamente nell'Unione Europea anche se non hanno grande fiducia nei leader e nei partiti. Si tratta della maggioranza dei giovani nati dopo la caduta del muro di Berlino e cresciuti negli anni più intensi dell'integrazione europea. Essi mostrano di essere consapevoli che i loro coetanei negli altri paesi europei trovano strumenti più efficaci e più adeguati per entrare nel mondo del lavoro, accedere ad un'abitazione, valorizzare il loro capitale umano nelle aziende. Sono soprattutto consapevoli che senza l'Europa il loro futuro sarà molto più difficile e complicato. Questa è certamente una buona notizia.

Voglio ricordare Antonio Megalizzi, un giovane di origini calabresi che viveva a Trento e che è stato colpito a morte nel corso di un attentato terroristico a Strasburgo. Antonio era un giovane reporter brillante ed entusiasta che sognava di fare il giornalista a tempo pieno e fare comprendere ai ragazzi ed alle ragazze i vantaggi e le opportunità dell'Unione europea, garanzia di libertà e di democrazia. Europeista convinto e tenace era pure il giornalista David Sassoli, che ha ricoperto la carica di presidente del Parlamento europeo per due anni e mezzo, scomparso prematuramente proprio sul finire del suo mandato.

Discepolo di Giorgio La Pira e di don Lorenzo Milani con i quali ha avuto un forte legame spirituale, Sassoli era capace di leggere in profondità i segni dei tempi, mostrando tanta saggezza politica e un notevole coraggio sostenuto da grandi ideali radicati nella sua fede cattolica e maturati nella sua lunga esperienza di giornalista. Era molto apprezzato in Italia ed all'estero per la sua concezione della politica fondata sul primato della persona, sul dialogo e sul confronto, per la sua azione concreta a favore della pace, della solidarietà e della democrazia.

Non aveva esitato a prendere posizione contro la violazione dei diritti umani in Bielorussia e sulle tensioni in Ucraina tanto che gli era stato vietato l'ingresso nel territorio russo in quanto dichiarata persona non gradita. Durante il suo mandato, segnato dalla pandemia, si è battuto perché non ci fosse rivalità tra i Paesi nell'acquisto dei vaccini, perché si adottassero misure a tutela di chi perdeva il lavoro, di chi viveva nella povertà e nel bisogno. David Sassoli credeva in un'Europa capace di innovare, di proteggere i suoi cittadini e di agire per la loro sicurezza, un' Europa sempre più modello di democrazia, di libertà e di prosperità. “ Siamo immersi, diceva, in trasformazioni epocali che per essere governate hanno bisogno di nuove idee, del coraggio di saper coniugare saggezza ed audacia. Oggi l'Europa ci dà grandi opportunità di abbandonare l'indifferenza.”

Oggi indubbiamente una figura come David Sassoli manca alla politica nazionale ed europea. Auspico vivamente che la sua preziosa eredità culturale e spirituale possa illuminare il percorso dei giovani che ambiscono anche nella nostra Monreale a conoscere i linguaggi ed i meccanismi della politica, nella convinzione che essa senza grandi ideali è davvero poca cosa.