La vera amicizia ti sostiene nelle cose che contano

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
“Giulia è la mia migliore amica”, così mi dice la mia nipotina di 12 anni. Ed infatti con lei ha un rapporto che definirei intenso, esclusivo, totalizzante, con lei si intrattiene tanto tempo al telefono ed organizza saltuariamente dei pigiama party.

E' una relazione intima, impregnata di confidenze e segreti, un segno di una graduale separazione dai genitori. E' un'amicizia che gioca un ruolo fondamentale per la costruzione della sua identità, per l'acquisizione della necessaria autostima, sicurezza e considerazione di sé.

Un rapporto, comunque, fragile, destinato a finire con il tempo perché la vita richiederà altro. Infatti, tanti “migliori amiche ed amici” si perdono per strada, pochi ci saranno per sempre. Impegni, responsabilità, lavoro, famiglia, magari una salute cagionevole, tutto rende più difficile coltivare l'amicizia. Né si può disconoscere che nella nostra società molto frammentata le relazioni e i legami tra le persone sono fortemente indeboliti, molti si sentono fragili e vivono ai margini della società.

E' così che con il trascorrere del tempo si cercano rapporti meno effimeri e più veri. Certamente un sentimento che può rinsaldare i rapporti umani è proprio l'amicizia, non dettata dalla logica della convenienza, come nella maggior parte dei casi essa si manifesta.

La vera amicizia, a mio modesto avviso, è quella che non è esigente, che non ha la pretesa di giudicare o di cambiare le persone, ma è quella che cerca di intendere le ragioni dell'altro, che riesce a smussare gli angoli e, almeno in parte, a rinunciare al proprio punto di vista, anche se non c'è piena condivisione. Un'amicizia è veramente profonda quando non ti abbandona ma rifiuta l'indifferenza e, pur nella divergenza di idee, ti sostiene nelle cose che contano, nei momenti fondamentali e difficili della tua vita, Per il sociologo Alberoni “essere amici vuol dire accettare l'altro nella sua unicità e irripetibilità, nella sua autonomia, nella sua diversità.”

Consapevole di correre il rischio di essere considerato un ingenuo o un sognatore, credo che questa idea dell'amicizia possa avere attuazione anche nel difficile e complesso mondo della politica e, in particolare, nel governo della città. Per Igino Giordani, un testimone credibile della politica intesa come servizio, occorre rifiutare di considerare amico solo chi appartiene al proprio gruppo politico e nemici tutti gli altri. L'amicizia si appartiene, prima di tutto, a chi ha a cuore la realizzazione di una convivenza civile dignitosa per tutti e si fonda su una profonda solidarietà che nasce dall'impegno per il bene comune e si ispira ad un disegno basato su valori condivisi.