I no e i sì che fanno crescere i bambini

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
“Nonno, tu non ci crederai, ma io che sono piccola so farlo da sola!”. Così mi ha detto la mia nipotina di cinque anni nel constatare che avevo chiesto l'aiuto di mia moglie per indossare una maglia.

Desidero prendere spunto da questo piacevole episodio per presentare una problematica che ritengo di fondamentale importanza per una corretta educazione dei nostri bambini. Essi imparano attraverso l'esperienza e le piccole responsabilità che a loro vengono affidate in famiglia, come alzare la cerniera del giubbotto, abbottonare il grembiulino, allacciarsi le stringhe delle scarpe, riordinare e tenere pulito il proprio spazio di vita.

Se invece i genitori si sostituiscono ai figli o si limitano a lodarli solo perché sanno usare bene il cellulare, senza metterli di fronte a reali traguardi di autonomia, essi non svilupperanno il senso del limite, non acquisiranno nessuna vera competenza e, di fronte alle prime difficoltà, facilmente si arrenderanno. Aiutarli nei primi anni di vita a costruire una buona stima di sé richiede il fare sperimentare loro le proprie potenzialità non solo attraverso le conquiste ed i successi, ma anche attraverso i fallimenti e le sconfitte.

Ai genitori è richiesto di non proteggere in modo eccessivo i loro figli e di non vivere il loro insuccesso come una sconfitta difficile da rimediare, ma devono aiutarli affettuosamente a gestire gli ostacoli che si presentano alle loro mete. Essi devono essere capaci di trovare la strategia idonea a dare loro una direzione, ad orientarli ad entrare in rapporto con gli altri ed abbandonare la logica dell'egocentrismo, ad insegnare loro a controllare gli impulsi e i bisogni del momento, a riflettere prima di agire.

Non è possibile avere tutto e subito, ci sono anche gli altri e bisogna sapere aspettare, magari rinunciare, non dare tutto per scontato ed acquisito. A volte anche un No può essere più efficace e formativo di un Sì. Come afferma il pedagogista Daniele Novara “la riluttanza a definire dei limiti e a dare delle regole chiare ed adeguate all'età può ostacolare lo sviluppo delle capacità del bambino”. Anche per la psicoterapeuta infantile inglese Asha Phillps “ non saper negare o vietare qualcosa al momento giusto può avere conseguenze negative sulla relazione tra genitori e figli, come anche sullo sviluppo della personalità dei bambini”.

La migliore linea educativa è certamente quella che vede i due genitori che non agiscono ciascuno per conto proprio ma si mettono insieme, si confrontano e si accordano cercando di essere sempre comprensivi ed empatici per scegliere con equilibrio e buonsenso le regole da dare ai propri figli sia nell'ambito familiare che in quello sociale.